I programmi di fidelizzazione (carte di raccolta punti, di accumulo sconti, premi o bonus) comportano sempre un trattamento di dati personali dei clienti e, a volte, dei loro familiari.
Accanto a dati anagrafici vi possono essere informazioni aggiuntive, come il titolo di studio, la professione, gli interessi e le abitudini di consumo, utili per monitorare in dettaglio i comportamenti e creare “profili” individuali o di gruppo. Basandosi sulle scelte di acquisto, il negozio invia messaggi pubblicitari “in linea” con gli interessi dichiarati e il profilo tracciato.
Le regole del gioco – Chi rilascia tessere fedeltà, deve fornire l’informativa privacy al cliente, diversificandola rispetto al regolamento a premi. Si deve dare evidenza dell’uso dei dati, raccogliendo in modo separato il consenso per il marketing (pubblicità), per la profilazione e per la cessione a terzi. Tali scelte devono essere libere e non possono essere condizione dell’adesione: partecipare al programma di fidelizzazione deve restare separato dalla cessione dei dati per scopi ulteriori.
Senza consenso dell’interessato, invece, si possono trattare il numero della carta e i dati relativi al volume di spesa globale realizzato, senza tuttavia riferimento al dettaglio dei singoli prodotti acquistati.
Autore: Redazione Ratio Famiglia – Sistema Ratio Centro Studi Castelli