Delegare l’apprendimento? No, grazie

La comodità della tecnologia ci rende più pigri e così tendiamo a utilizzare in maniera inferiore attività cerebrali come memoria, studio, spirito di osservazione, creatività, problem solving.

La tecnologia ci migliora la vita: ma a che prezzo? Certo, la possibilità di delegare alcune attività a una macchina fa risparmiare all’essere umano tempo e denaro; tuttavia, esistono alcune controindicazioni. Nel mondo del lavoro è risaputo che, se una macchina fa il lavoro di 20 persone, 19 persone si troveranno senza lavoro, a parte quello che sa far funzionare la macchina. Per evitare fraintendimenti, non sto facendo un’analisi sociologica, ma solo un semplice esempio per porre l’attenzione sulla parte negativa delle innovazioni, per poterla prevenire, ridurla o, addirittura, usarla come leva per cercare nuovi orizzonti di lavoro e di benessere. Infatti, nell’esempio precedente aumenta il lavoro di chi sa progettare, costruire e fare assistenza alla macchina. Diminuisce il lavoro “manuale”, aumenta il lavoro “cerebrale”.

Anche l’Intelligenza Artificiale, tanto di moda negli ultimi mesi, da chi prende spunto? Dalla mente umana, imitandone le connessioni, velocizzandole e archiviandole. E la “macchina” è assolutamente insuperabile come velocizzazione dei processi e archiviazione dei dati. E qui arriviamo al focus: se delego a una macchina velocità e archiviazione, avrò delle controindicazioni come attività mentale e cerebrale? La risposta è: “sì”, chiaramente in proporzione alla quantità di attività delegata.

Facciamo alcuni esempi vicini a noi: quando vi danno un indirizzo, cercate di ricordarlo o cercate qualcosa su cui segnarlo, come carta o smartphone? Quando vi presentano una o due persone, ne ricordate il nome? O ci rinunciate subito, “…tanto me lo dimenticherei…”? Per chi utilizza in auto il navigatore GPS : quando viaggiate, cercate di ricordarvi strade e punti di riferimento o vi affidate solo alle indicazioni del GPS? Su quest’ultima domanda, vorrei condividere con voi l’opinione di molti automobilisti (e mia): “Abbiamo ridotto drasticamente l’uso del GPS poiché stavamo perdendo il senso d’orientamento, senza GPS non riuscivamo più a tornare in luoghi già visitati!” E su indirizzi e nomi delle persone? Possibile che con migliaia e migliaia di dati studiati e ricordati durante il periodo scolastico, non ricordiamo un “Via Carducci 19” o un “Paolo Menetti e/o Stefano Pancaldi”, il problema è proprio questo: la comodità della tecnologia ci rende più pigri e così tendiamo a utilizzare in maniera inferiore attività cerebrali come memoria, studio, spirito di osservazione, creatività, problem solving. Questa diminuita attività cerebrale tende, col tempo, a diminuire l’efficacia della nostra mente e di conseguenza delegheremo sempre più alla tecnologia, entrando in una spirale estremamente negativa per la nostra freschezza mentale.

Il filosofo J.B. Lamarck affermava che “La funzione sviluppa l’organo”. Ma la mente non è un muscolo, quindi non possiamo prendere per oro colato questa affermazione. Tuttavia, tutti i test effettuati su persone con grandi capacità intellettive, mnemoniche e rapidità di ragionamento dimostrano che essi hanno sviluppato abitudini che gli consentono di essere più efficaci e reattivi nella vita quotidiana: lavoro, aggiornamento, capacità mnemoniche.

Cosa possiamo fare quindi per non annebbiare queste attività? Cominciamo dalle piccole cose, per esempio dall’abituarsi ad ascoltare con attenzione un nome, un dato, un numero breve (un PIN, per esempio), un riferimento visivo e cercare di ricordarlo. Nulla ci vieta poi di scriverlo in agenda, ma occorre fare lo sforzo di ricordarlo.

Fate i calcoli a mente, prima di usare una calcolatrice. Aggiornatevi leggendo libri o e-book, non solo le brevi sintesi sui social. Non ricordate un nome di un attore o il titolo di film? Lavorate di mente, non cercatelo subito su Google!

Anche provare a risolvere quiz di creatività o intelligenza aiuta moltissimo. Frequentate un corso di tecniche di memorizzazione o di lettura veloce: straordinariamente utili per usare al meglio la mente e rimanere svegli e reattivi.

Insomma, studiate! Magari studiate… le nuove tecnologie, così prenderete 2 piccioni con una fava.

(Foto: archivio Qdpnews.it).
Autore: Eros Tugnoli – Sistema Ratio Centro Studi Castelli

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