Il Consiglio dei Ministri ha approvato il decreto che mira a rimediare a procedure di infrazione della Commissione Europea, stabilendo che l’agevolazione prima casa spetterà anche all’acquirente il quale, essendo stato trasferito all’estero per ragioni di lavoro e avendo risieduto o svolto la propria attività in Italia per almeno 5 anni, acquista una casa nel Comune di nascita o in cui aveva la residenza prima del trasferimento all’estero o in quello dove svolgeva la propria attività prima del trasferimento all’estero.
È necessario che il nuovo acquirente non abbia già altre abitazioni di proprietà nel Comune dove vuole andare a risiedere, nè altre abitazioni acquistate con l’agevolazione prima casa in tutto il territorio nazionale.
Autore: Sistema Ratio Centro Studi Castelli