Excelsior: fabbisogno professionale 2024-2028

Nel prossimo quinquennio si prevede un aumento dell’occupazione di lavoratori di alto profilo come dirigenti, specialisti e tecnici (41% del fabbisogno totale). In aumento la richiesta di figure con competenze green e digitali.

Dallo studio effettuato da Anpal e UnionCamere emerge il possibile fabbisogno professionale per il prossimo quinquennio 2024-2028 che si aggirerà tra i 3,1 milioni di nuove unità in uno scenario negativo e i 3,6 milioni di unità in uno scenario positivo e riguarderà principalmente lavoratori di alto profilo come dirigenti, specialisti e tecnici (41% del fabbisogno).

Incrociando i dati sul fabbisogno rilevati da UnionCamere e Anpal con i dati Istat relativi al 2022 si rileva un potenziale aumento della richiesta di dirigenti (+4,3%), di professioni impiegatizie (+2,5%) e di professioni tecniche (+1,9%).

Andamento opposto per professioni quali operai specializzati e artigiani, conduttori di impianti e veicoli a motore, professioni non qualificate e professioni commerciali e dei servizi.

Se il fabbisogno di personale impiegatizio e dei servizi, che rappresenta un terzo del fabbisogno complessivo, risulta avere il medesimo peso nel settore privato e nel settore pubblico non si può dire lo stesso per il fabbisogno di artigiani e operai e per quello di professioni ad elevata specializzazione e tecniche; se per il primo si passa da un 5,7% per il settore pubblico al 31,3% nel settore privato, per le professioni tecniche e ad alta specializzazione si passa dal 64,9% nel settore pubblico (caratterizzato tipicamente da professioni ad elevata specializzazione) al 34,2% nel settore privato.

Analizzando i dati a un maggior livello di dettaglio si rileva innanzitutto che, tra i profili specializzati, quelli maggiormente richiesti riguarderanno il personale docente nelle scuole, sia private che pubbliche, che saranno occupati nella scuola pre-primaria, primaria e secondaria. Significativa sarà anche la domanda di altri specialisti nell’educazione e nella formazione con un fabbisogno previsto nel quinquennio pari a 53-59.000 unità.

Tra le figure specializzate per cui è previsto un maggior fabbisogno emergono poi le figure di specialisti delle scienze gestionali, commerciali e bancarie, gli ingegneri e i medici.

Con riferimento ai profili tecnici, le professioni della sanità come infermieri e tecnici della riabilitazione saranno le più richieste con un fabbisogno che si attesterà sulle 180.000 unità. Seguono le figure di tecnici dei rapporti con i mercati (77-91.000 unità) e i tecnici dell’organizzazione e dell’amministrazione delle attività produttive (58-67.000 unità) e i tecnici in campo ingegneristico (55-65.000 unità).

Nell’ambito delle professioni impiegatizie le figure più richieste saranno rispettivamente quelle relative agli addetti alla segreteria e agli affari generali (266-293.000 unità) mentre nell’ambito delle professioni dei servizi le più richieste saranno quelle di esercenti e addetti nelle attività di ristorazione e quelle di addetti alle vendite (rispettivamente 157-213.000 unità e 180-200.000 unità).

La green transition intrapresa dall’Italia, nell’ambito del processo di decarbonizzazione previsto dall’Europa, sta comportando una crescente attenzione sul mercato del lavoro verso le figure professionali in grado di favorire questa transizione grazie alle loro competenze quali tecnici chimici e specialisti delle scienze ambientali, tecnici della gestione di cantieri edili e profili legati alla riqualificazione abitativa.

Allo stesso tempo la transizione digitale avviata dalle aziende sta comportando una richiesta crescente di personale con competenze digitali avanzate. Le figure più ricercate saranno quelle di analisti e progettisti di software, ingegneri dell’informazione, progettisti e amministratori di sistemi, tecnici programmatori e gestori di reti e di sistemi telematici.

Foto: archivio Qdpnews.it
Autore: Gian Paolo Orfino – Sistema Ratio Centro Studi Castelli

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