Alimenti sottovuoto – non solo una comodità

Nell’universo dei programmi televisivi in cui si parla di cibo, alimentazione e salute, alcune volte si è discusso anche della cosiddetta cucina sottovuoto. Forse non sono in tanti a sapere che sottovuoto non vuol dire solamente sigillare gli alimenti per un loro utilizzo più in là nel tempo, ma si tratta di una vera e propria tecnica di cottura che esalta ancor di più il gusto delle pietanze le quali, adeguatamente conservate, una volta preparate, risultano migliori anche da un punto di vista nutrizionale. Dunque, a giovarne è anche la salute.

Sigillare sottovuoto

In commercio (negozi di elettrodomestici, siti on line ma anche discount e nella grande distribuzione) ormai si trovano le più disparate macchine per sigillare i cibi che non sono consumati immediatamente.

L’offerta è ampia così come i prezzi, che possono variare dai 140/150 euro fino ad arrivare a superare i 200. Buon consiglio come sempre è acquistare un elettrodomestico che risponda chiaramente alle nostre esigenze senza strafare o affidarsi troppo all’economicità del prodotto.

Chiedere consiglio al rivenditore e leggere attentamente le etichette, specialmente per quanto riguarda le sigle di conformità rilasciate dal costruttore. I sacchetti nei quali sistemare le nostre pietanze, poi, non sono gli stessi utilizzati per il congelatore ma appositi involucri che resistono ad elevate temperature quando la pietanza verrà cucinata.

Conservare con gusto

Il sottovuoto consente la conservazione del cibo al momento della preparazione, quindi con i propri liquidi di cottura, gli aromi, le salse e i vari condimenti che si intendono aggiungere in quel momento, in modo che all’atto di cucinare il tutto, nulla vada disperso.

Il sottovuoto, data l’assenza di aria nel sacchetto, permette una conservazione senza il rischio della proliferazione batterica, dunque molto salutare.

Il sottovuoto è bene precisarlo riguarda anche cibi già cucinati, in questo caso la durata varia in base alla tipologia dell’alimento, che si tratti di carne, pesce, verdura o frutta.

La bassa temperatura

L’altra componente fondamentale (ma forse è la più importante) che riguarda la cucina sottovuoto è il metodo di preparazione dell’alimento conservato. Infatti è proprio la possibilità di cucinare-scaldare gli alimenti a basse temperature (ma questo non vuol dire che i tempi di cottura siano più brevi, anzi) che offre alla fine un piatto maggiormente gustoso e sano proprio perché nel sacchetto immerso nell’acqua non c’è possibilità che il pezzo di carne si ossidi entrando a contatto con l’esterno.

Per la cottura, i più appassionati di cucina possono affidarsi ad apposite apparecchiature come i bagni termostatici. Se non si vuole spendere troppo basta tuttavia una normale pentola con dell’acqua ed essere dotati (questo sì che serve proprio) di un termometro da cucina per verificare la temperatura poiché è il punto fondamentale della cucina sottovuoto: ovvero cucinare l’alimento ad una temperatura che va dai 50/60 gradi fino ai 100.

Per i tempi di cottura a seconda della tipologia, un manuale specifico o il mondo di Internet possono darci i consigli adeguati. Come detto, i tempi saranno un po’ più lunghi, ma di certo il risultato è tutto da gustare.

Un accorgimento da non tralasciare: una volta tolto il sacchetto dall’acqua di cottura, è consigliabile aprirlo tagliandone un angolo con le forbici, al fine di favorire la fuoriuscita del vapore senza rischi.

Foto: archivio Qdpnews.it
Autore: Simone Manera – Sistema Ratio Centro Studi Castelli

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