“Contro il logorìo della vita moderna” diceva una simpatica pubblicità di qualche anno fa. Un signore immerso nel traffico di una metropoli sorseggiava un amaro a base di carciofo ed eliminava lo stress. In effetti i benefici portati dal carciofo sono notevoli e importanti per la nostra salute.
Origini
Il carciofo (Cynara scolymus) appartiene alla famiglia delle Composite o Asteraceae, la stessa a cui appartiene il cardo (Cynara cardunculus), il suo progenitore selvatico, spontaneo nelle nostre campagne da millenni.
In antichità
È una pianta mediterranea usata dagli Egizi molti secoli prima di Cristo e molte immagini che lo rappresentano sono state trovate in antichi papiri. Gli antichi Romani lo apprezzavano come afrodisiaco e lo cucinavano, semplicemente cuocendolo con acqua e vino. Attraverso secoli di selezioni si è arrivati al carciofo che conosciamo oggi.
Caratteristiche
É un ortaggio vigoroso in grado di reintegrare ed equilibrare il nostro stato di salute. Viene coltivato a scopo alimentare e medicinale. Ciò che mangiamo non è un frutto, è il bocciolo del fiore da cui dovremmo tagliare la parte superiore, per eliminare le spine. Nella varietà romana, detta mammola, queste spine non sono presenti. É commestibile anche il gambo, possiamo sbucciarlo con il pelapatate, per togliere la parte dura e legnosa, e poi cuocerlo.
I carciofi rappresentano una vera e propria miniera di principi attivi e vantano particolari virtù terapeutiche. Hanno pochissime calorie quindi sono adatti anche nelle diete dimagranti. Sono molto gustosi, hanno molte fibre e sali minerali, come calcio, fosforo, magnesio, ferro e potassio. Sono dotati di proprietà aperitive e digestive. Hanno effetto diuretico e sono consigliati per risolvere problemi di diabete, ipertensione, cellulite e colesterolo.
Sono anche molto apprezzati per le caratteristiche toniche, per la capacità di disintossicare il fegato e contribuire alla purificazione del sangue. I principi attivi riescono a calmare la tosse, fortificare il cuore e contribuire a dissolvere i calcoli.
I carciofi contengono ferro grazie ai polifenoli, antiossidanti per eccellenza, come la cinarina e la coloretina, presenti in concentrazione massima durante la formazione del capolino, che è la parte della pianta che viene usata in cucina. Queste sostanze stimolano la cistifellea nell’aumento della produzione del flusso biliare, con funzione epatoprotettiva e digestiva. Il grande poeta sudamericano Pablo Neruda ha dedicato un poema a questo ortaggio: “Ode al carciofo”.
Utilizzo e conservazione
Quando i carciofi sono freschi ed hanno il gambo lungo è possibile conservarli immersi nell’acqua, come i fiori freschi in un vaso.
Per conservarli in frigo, invece, occorre togliere le foglie esterne più dure e una parte del gambo, lavarli, asciugarli e metterli in un sacchetto di plastica o in un contenitore a chiusura ermetica. Si conserveranno per 5-6 giorni. É possibile anche congelarli dopo averli puliti e sbollentati in acqua acidulata con succo di limone, lasciati raffreddare e riposti in contenitori rigidi. Quando si puliscono e si preparano mettere i guanti di lattice per evitare di macchiarsi le mani o strofinarle con mezzo limone.
Autore: Maria Rosa Macchiella