Il nucleo familiare può essere considerato un piccolo grande nido nel quale genitori e figli riversano il loro vissuto con tutto il trasporto di emozioni che questo comporta. L’empatia è sicuramente uno degli “strumenti” più potenti al fine di migliorare la comunicazione.
Cos’è l’empatia
Si definisce “empatia” la capacità che un essere umano può avere di riuscire a cogliere e percepire le emozioni e i sentimenti della persona con la quale sta comunicando.
L’ascolto empatico è quella forma di ascolto nel quale si cerca di entrare, esclusivamente per la durata dell’incontro, nella vita dell’altro provando a portare in superficie il reale sentire che, chi sta parlando, fatica a percepire.
Come praticare l’empatia
In particolare i bambini vivono ogni momento della loro vita con emozioni molti intense e avere un genitore che possa coglierle è un aspetto al quale tengono particolarmente. Quando questo non avviene è come se una parte di loro non venisse accettata. Mettere in pratica l’ascolto empatico all’interno della famiglia è quindi fondamentale anche se non facile.
Il primo punto deve essere una reale volontà di mettersi in gioco e il tempo utile per farlo. Viene richiesto cioè un adeguato spazio di tempo, privo di distrazioni, nel quale prestare il massimo ascolto ai messaggi che il mittente invia e provando a mettersi nei suoi panni.
Frequentemente, a volte solo per una credenza atavica, molti genitori sono portati a pensare che per creare un luogo di apprendimento sia necessario evidenziare al figlio quali aspetti non sono tollerabili. Questo porta ad avere un linguaggio di non accettazione, intriso di comportamenti quali ordini, giudizi e valutazioni che diventano delle barriere alla comunicazione. La conseguenza quasi diretta è un allontanamento dei figli che saranno così sempre più propensi a non condividere i propri bisogni all’interno delle mura domestiche.
Il secondo aspetto, quindi, da sperimentare è sicuramente l’assenza di giudizio.
Nel momento in cui si riesce a dedicare tempo all’altra persona e si trova la capacità di non giudicare, emergerà il fiume di emozioni che scorrono dentro ogni individuo. Il compito di chi pratica un ascolto empatico è quello di accompagnare il mittente del messaggio attraverso questo fluire.
La terza caratteristica sarà la volontà di rimandare al mittente esclusivamente le sue emozioni, o almeno quelle che in qualità di ricevente si riescono a percepire. In questo modo chi sta esponendo il suo problema in autonomia avrà la possibilità di prenderne atto e di arrivare da solo ad una sintesi ed a una possibile soluzione.
Sono davvero molteplici i benefici che la pratica dell’ascolto empatico può portare all’ interno delle relazioni familiari in quanto si accrescerà esponenzialmente la qualità delle comunicazioni, giungendo ad una maggiore condivisione delle problematiche e delle emozioni che quotidianamente ciascuno vive.
Autore: Claudio Sbrolla