Smartphone: gli effetti di un utilizzo eccessivo

Usi e abusi del cellulare. Questo dispositivo, almeno da un decennio, fa parte delle nostre vite. Un compagno inseparabile e ritenuto indispensabile. Tuttavia, l’uso che ne facciamo può determinare più di qualche “effetto collaterale”. Meglio correggere le cattive abitudini per non andare incontro a problematiche da risolvere con consulto medico e terapie farmacologiche.

Sofferenza degli occhi

La massiccia diffusione degli smartphone ha fatto emergere fastidi visivi legati agli schermi luminosi, tra cui spicca la “sindrome da visione al computer”, una condizione molto diffusa che si manifesta con sintomi di tipo visivo, neurologico e muscolo-scheletrico, che variano da persona a persona. Di solito, dopo qualche ora davanti allo schermo si avverte bruciore agli occhi, affaticamento della vista, mal di testa e dolori al collo. Dato che gli schermi di smartphone e tablet invitano ad accorciare le distanze tra il dispositivo e gli occhi, a lungo andare si inizia ad avere una visione sdoppiata e offuscata, a cui si aggiungono bruciore, prurito, rossore del bulbo oculare e secchezza, che spesso si associano anche al calo della concentrazione, unita a sensazioni di ansia.

Un’esposizione quotidiana e costante alla luce blu-viola degli schermi può provocare danni alla retina, perché le difese naturali dell’occhio sono inefficaci. A differenza degli altri raggi che vengono assorbiti dalla cornea e dal cristallino, la luce blu-viola arriva in profondità, colpendo la retina nella parte centrale. Tra l’altro, a peggiorare la situazione ci sono gli schermi con scarsa risoluzione su cui i caratteri non hanno contorni ben definiti, il che costringe gli occhi a una vana messa a fuoco costante. Ma non finisce qui: quando si osserva a lungo uno schermo si chiudono gli occhi con minore frequenza provocando secchezza. Un occhio poco idratato è soggetto a sensazioni di corpo estraneo, congiuntivite e infiammazioni frequenti.

Consigli: ridurre l’abbagliamento

Per difendere gli occhi bisogna sia attivare sul cellulare e anche sul pc il filtro “anti luce blu” sia ridurre al minimo l’esposizione a questa luce.

Di giorno aiuta la regola del 20-20-20 e cioè guardare lontano dallo schermo ogni 20 minuti, mettere a fuoco un oggetto distante almeno 20 metri e per almeno 20 secondi.
La sera è bene non usare lo smartphone a partire da un paio di ore prima di andare a dormire così da evitare episodi di insonnia.

Per chi utilizza gli occhiali il consiglio è optare per lenti dotate di filtro protettivo anti-luce blu: proteggono gli occhi dai raggi di luce blu (380-500nm) emessi dai dispositivi digitali.
Dietro consulto medico, si possono anche prendere gli integratori di vitamina A, che giova al processo di assorbimento della luce da parte della retina, oppure aumentare la quantità di patate, carote e verdure a foglia verde, ricchi di questa vitamina.

Insonnia

L’esposizione alla porzione di luce blu emanata dagli schermi influenza i neurotrasmettitori del tratto retino ipotalamico responsabile della regolazione del nostro ritmo circadiano, che controlla tutti i processi biologici (sonno-veglia, secrezione ormonale e così via), generando un’alterazione. In particolare, influisce sul ciclo sonno-veglia perché un eccesso di luce blu può inibire la produzione di melatonina – sostanza considerata l’ormone del sonno – causando insonnia, irritabilità e ansia.

Per un buon sonno e quindi per svegliarsi riposati ed energici il consiglio è di spegnere il cellulare alla sera.

Collo e cervicale

Passare troppo tempo a guardare il telefono inclinando il collo affatica i muscoli e possono derivarne delle tensioni che prima o poi sfociano in dolore. Secondo uno studio, restare con lo sguardo incollato al cellulare può imprimere al tratto cervicale della colonna vertebrale un carico di 27 kg di pressione. Siccome in media si trascorrono dalle 2 alle 4 ore al giorno con la testa china sullo smartphone, in un anno, fanno 700-1.400 ore di stress cervicale. Non si stenta a credere quindi che questa abitudine a lungo andare comporterà danni alla cervicale, alla schiena, alla spalla e al braccio.

Per non parlare dell’abitudine a tenere il telefono tra la spalla e l’orecchio così da fare altro in contemporanea, è una posizione innaturale che danneggia il collo.
Per evitare problematiche bisogna avere l’accortezza di usare gli auricolari mentre si parla e di tenere il telefono alto mentre si scrive, quindi senza piegarsi in avanti. Insomma, per prevenire danni alla colonna bisogna mantenere la posizione corretta del capo, con le orecchie allineate alle spalle.

Infertilità

Il collegamento tra telefoni cellulari e infertilità maschile c’è. La vicinanza delle onde elettromagnetiche emanate dagli smartphone con gli spermatozoi è pericolosa. Tra le ricerche che hanno indagato sull’argomento spicca un recente studio della Facoltà di Biologia, dell’Università di Exeter, nel Regno Unito. Dai dati emersi, l’abitudine di tenere il cellulare nella tasca anteriore dei pantaloni può ridurre anche dell’8% le potenzialità maschili di procreazione. È bene quindi evitare sia di tenere il telefono cellulare nelle tasche dei pantaloni sia di usare il notebook posizionandolo sulle gambe, in prossimità dell’inguine.

Pollice

Uno dei primi campanelli d’allarme di un abuso del cellulare è il dolore alle mani, che a lungo andare potrebbe trasformarsi in patologie più serie.

Ad esempio, il pollice può bloccarsi in posizione piegata se la guaina che circonda il tendine si ispessisce al punto da impedire il suo scivolamento. L’infiammazione può portare ad alterazioni dei tendini, provocando una difficoltà di movimento della flesso-estensione del dito coinvolto. Nelle situazioni più gravi, utilizzare il pollice diventa quasi impossibile e quindi la valutazione dell’intervento chirurgico, affinché il tendine torni a scorrere senza ostacoli, diventa l’unica via d’uscita.

Un abuso del cellulare può anche contribuire all’artrite al pollice. Del resto, digitare in continuazione sulle tastiere degli smartphone obbligano l’articolazione del pollice e dell’indice a una sollecitazione elevata e innaturale, tanto che è stata coniata la parola textite per indicarla. Oltre che alla mano, al polso e al pollice, la textite provoca dolore al collo e al gomito, nonché intorpidimento e formicolio alle braccia, agli avambracci, alla mano e alle dita, e mette sotto stress vari muscoli, tendini e nervi. Cosa fare? Evitare l’insorgenza della problematica, puntando sulla prevenzione fin da giovani. Sì all’uso necessario, no al superfluo.

Gomiti

A risentire dell’uso eccessivo del cellulare c’è anche il nervo ulnare che può infiammarsi se si piegano i gomiti per ore e ore. Il dolore sorge perché con il gomito flesso il nervo che scorre nel suo canale subisce uno stress meccanico. Si consiglia quindi di evitare di mantenere a lungo questa posizione, ad esempio ricorrendo agli auricolari o al vivavoce, oppure alternare le mani che tengono il cellulare.

Usare la tastiera del dispositivo per scrivere sms o chattare può causare un problema simile, ma coinvolgendo il nervo mediano del braccio. Si va quindi incontro alla sindrome del tunnel carpale, caratterizzata da un formicolio e intorpidimento delle dita della mano, che spesso si tramuta in dolore. Tenere in mano in continuazione lo smartphone, infatti, causa un sovraccarico di lavoro al polso e una conseguente compressione dei tendini. Anche in questo caso il consiglio è di limitare l’uso del cellulare e del pc allo stretto necessario. Quindi, se si passa la giornata a scrivere con la tastiera del computer, finito il lavoro non bisogna svagarsi con il cellulare.

Autore: Anna Simone – Sistema Ratio Centro Studi Castelli Srl

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