Fenomenologia dello studio professionale: Pinocchio

Il secondo dei 6 personaggi in cerca d’autore: intendiamo quel soggetto (cliente, collega, collaboratore, fornitore) che ci riempie di menzogne a raffica, pur di scrollarsi di dosso ogni responsabilità.

Se fosse vera la storia che le bugie fanno allungare il naso, come faremmo con le mascherine anti-Covid? Al lavoro si mente sui risultati promessi e irrealizzati, sulle prestazioni, sugli esiti e via dicendo. I “mal-pensanti” sostengono che nella vita politica la bugia sia la regola, ma non è corretto per tutti, perché io, per esempio, ho creduto all’onestà di quel famoso ministro, vittima di quell’ignobile gesto tramato a sua insaputa; ve lo ricordate? Suo malgrado, gli intestarono un prestigioso immobile a due passi dal Colosseo e lui ne era totalmente all’oscuro. Come si fa a non credergli? Assurdo.

Comunque, ora vediamo di capire come aleggia leggero nei nostri studi l’infido Pinocchio di turno. È un grande fantasista nel confezionare storielle, è molto abile nel sottrarsi agli impegni e, se è chiamato a rendere conto del suo comportamento, si giustifica dicendo che fanno tutti così. Di solito, i bugiardi da ufficio hanno un socio occulto, la tecnologia: “Non ho ricevuto la tua e-mail”; “Non avevo la linea internet”; “Il pc è bloccato da ieri”. Se non prestate attenzione, il menzognero seriale, per merito delle sue acrobazie verbali, prima vi acquista e poi vi svende in saldo, e quando se ne va via indisturbato vi lascia le ceneri dei suoi disastri.

Come facciamo a riconoscere una bugia? La ricerca ha dimostrato che sono segnali di falsità numerosi comportamenti evasivi come i seguenti: ritardare nel rispondere a una domanda, trattenere le informazioni richieste, indecisione, ripetere le stesse cose e non assumersi responsabilità. Certo, diciamolo pure con franchezza, anche noi qualche volta diventiamo sleali perché non abbiamo il coraggio di ammettere al cliente che non siamo riusciti a definire la sua pratica, ma quelli di cui dobbiamo diffidare sono i bugiardi cronici perché sono pericolosamente subdoli, e individuarli ci può essere di grande aiuto.

I mendaci tendenzialmente sono traditi da alcuni gesti come: toccarsi il naso, il collo o il lobo dell’orecchio, sfregarsi gli occhi, le pupille dilatate, lo sguardo obliquo, allentarsi il collo della camicia, il battersi le palpebre con un ritmo più frequente, toccarsi i capelli e portarsi la mano sulla bocca.

Se poi non vi sembrano abbastanza, allora fate la prova dello scricchiolio. Secondo il professor Ray Human, docente di psicologia alla Università dell’Oregon, per mettere alla prova delle verità, si può far sedere il soggetto d’indagine su una sedia che scricchiola. Potrebbe anche restare in silenzio a una vostra domanda, ma capirete dallo scricchiolio quando avrete toccato un nervo scoperto. Più forte scricchiola, più è probabile che stia mentendo.

Se il Pinocchio di turno è un vostro cliente, vi consiglio di conservare tutta la corrispondenza e-mail e i messaggi telefonici a scopo cautelativo. Potrebbe incolparvi di ogni cosa, in quanto il “bugiardo seriale” sfugge dalle sue responsabilità accusando sempre gli altri. È noto che se le cose dovessero andare diversamente del previsto, la colpa ricadrebbe al professionista. Se un giorno sarete così bravi nello smascherare il cliente bugiardo, sappiate che quella confessione durerà meno di un temporale estivo. Quindi, vi consiglio di procurarvi un alleato che funga da testimone o di redigere un verbale. Ma allora: “A che serve riconoscere il bugiardissimo se non cambierà mai atteggiamento?” Quando lui o lei avrà capito di essere stato smascherato e che ormai avete chiaro il suo modus operandi, vi starà alla larga e la vostra salute ne beneficerà notevolmente.

Autore: Antonio di Giura – Sistema Ratio Centro Studi Castelli Srl

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