“La nostra casa è in fiamme” afferma Greta Thunberg. E gli oceani? Possono prendere fuoco? Non letteralmente, ma il primo studio sul riscaldamento globale degli oceani evidenzia che la temperatura non si è mai innalzata così come nel 2020.
Un recente studio, elaborato da un team internazionale di scienziati tra cui ricercatori italiani dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) e dell’Agenzia per le nuove tecnologie e lo sviluppo sostenibile (ENEA), afferma che la temperatura media globale dell’oceano nel 2020 è il valore più caldo finora mai registrato. Ma non è tutto. L’analisi mostra anche che i 5 anni più caldi mai registrati si sono verificati tutti a partire dal 2015.
È utile rammentare che circa il 70% della superficie terrestre è formato dagli oceani: pertanto, per il ruolo che l’oceano riveste nel modulare il clima della Terra, il contenuto del suo calore rappresenta il miglior indicatore del fatto che il pianeta si stia riscaldando o meno. Per sintetizzare il fenomeno, si potrebbe dire che il riscaldamento globale non è altro che il riscaldamento dell’oceano.
“Oceani più caldi influiscono notevolmente sulle condizioni meteorologiche locali – afferma Simona Simoncelli dell’INGV, coautrice della ricerca – generando tempeste più potenti e favorendo l’innalzamento del livello del mare”. Ma lo studio del riscaldamento fornisce, inoltre, un quadro anche sul lungo termine. In particolare, è risultato che ciascuno degli ultimi 9 decenni è stato più caldo del decennio precedente. Il grafico alla fine dell’articolo confronta il valore relativo al 2020 con alcuni decenni precedenti.
Cosa si può dedurre? La Terra sta diventando ogni anno più calda e questo potrebbe compromettere le nostre vite e la nostra quotidianità. “La vita di un numero sempre maggiore di persone viene messa in serio pericolo e purtroppo non si sta facendo abbastanza per cercare di limitare gli effetti nefasti del cambiamento climatico globale” evidenzia il ricercatore ENEA Franco Reseghetti, altro coautore della ricerca.
Pianeta e oceani sempre più caldi determinano effetti sorprendenti e terribili come, ad esempio, gli incendi di vastissime dimensioni scoppiati in Australia, in parti della regione amazzonica e negli Stati Uniti occidentali. Tali fenomeni così estremi sono, purtroppo, destinati a divenire sempre più comuni nel futuro. Inoltre, oceani più caldi portano ad un riscaldamento maggiore dell’atmosfera e un’atmosfera più calda provoca piogge più intense, un numero maggiore di tempeste e uragani, per giunta di maggiore intensità, aumentando anche il rischio di inondazioni.
Cosa possiamo fare? “I risultati ottenuti sono la riprova che sono in atto effetti globali di ampia portata sull’ambiente e sulla società. Pertanto, forte è l’invito ad intervenire per limitare in modo importante le emissioni di gas serra e allo stesso tempo ad adattarsi alle conseguenze ormai inevitabili dell’incessante riscaldamento avvenuto negli ultimi decenni”, concludono i ricercatori.
Autore: Alessandro Ponzoni – Sistema Ratio Centro Studi Castelli Srl