Impianti fotovoltaici sui tetti degli immobili agricoli

Via libera Ue al nuovo bando Agrisolare.

Parliamo del secondo bando previsto dal piano “PNRR” da un miliardo di euro con la concessione di contributi a fondo perduto fino all’80% per la realizzazione di impianti fotovoltaici sui tetti degli edifici agricoli.

L’obiettivo è favorire lo sviluppo delle energie rinnovabili e la riduzione dei costi di produzione delle imprese. Le spese per l’approvvigionamento energetico, infatti, in media rappresentano oltre il 20% dei costi variabili a carico delle aziende. La possibilità di autoprodurre energia da fonti rinnovabili utilizzando i propri fabbricati e, quindi, senza alcun consumo di suolo non solo è un grande passo verso la sostenibilità del comparto, ma anche un’occasione per abbassare le spese di produzione.

Potranno presentare la domanda: gli imprenditori agricoli, in forma individuale o societaria; le imprese agroindustriali; le cooperative agricole che svolgono attività di cui all’art. 2135 c.c. e le cooperative o loro consorzi.

Sono invece esclusi i soggetti esonerati dalla tenuta della contabilità Iva, aventi un volume di affari annuo, riferito all’anno fiscale 2022, inferiore a 7.000 euro.

Rispetto al precedente bando cambiano alcuni limiti. Per gli impianti fotovoltaici il limite di potenza passa a 1.000 kWp. La spesa massima ammissibile per i sistemi di accumulo è aumentata fino a 100.000 euro, mentre quella per dispositivi di ricarica sale a 30.000 euro. Sarà poi possibile calcolare il fabbisogno di energia termica complessivo dell’impresa senza il vincolo del doppio dell’autoconsumo di energia elettrica.

Nel dettaglio le misure del decreto rubricato “Interventi per la realizzazione di impianti fotovoltaici da installare su edifici a uso produttivo nei settori agricolo, zootecnico e agroindustriale” prevedono: 80% di contributo a fondo perduto per le imprese agricole di produzione primaria su tutto il territorio nazionale nei limiti dell’autoconsumo, con la nuova fattispecie dell’autoconsumo condiviso. Dotazione finanziaria pari a circa 700 milioni di euro; fino all’80% di contributo a fondo perduto e possibilità di vendita dell’energia prodotta sul mercato, senza vincolo di autoconsumo, per le imprese di trasformazione di prodotti agricoli. Dotazione finanziaria pari a circa 150 milioni di euro;

30% di contributo a fondo perduto (con maggiorazioni per piccole e medie imprese e per aree svantaggiate) e possibilità di vendita dell’energia prodotta sul mercato, senza vincolo di autoconsumo, per le imprese agricole di produzione primaria. Dotazione finanziaria pari a circa 75 milioni di euro; 30% di contributo a fondo perduto (con maggiorazioni per piccole e medie imprese e per aree svantaggiate) e possibilità di vendita dell’energia prodotta sul mercato, senza vincolo di autoconsumo, per le imprese della trasformazione da agricolo in non agricolo; raddoppio della potenza massima installabile che passa da 500 kWp a 1.000 kWp; raddoppio della spesa ammissibile per accumulatori che passa da 50.000 a 100.000 euro; raddoppio della spesa ammissibile per dispositivi di ricarica che passa da 15.000 a 30.000 euro; raddoppio della spesa massima ammissibile per beneficiario che passa da 1.000.000 a 2.330.000 euro incluse le spese accessorie (es. rimozione amianto).

Autore: Cinzia De Stefanis

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