Intelligenza artificiale e contenuti: facciamo chiarezza

Intelligenza artificiale
Intelligenza artificiale

La sfida della creazione di contenuti tramite l‘intelligenza artificiale: le problematiche e le possibilità future.

Molte persone si stanno ponendo domande sull’intelligenza artificiale, in particolare per quanto riguarda la possibilità di creare contenuti di valore. Da un lato ci sono gli imprenditori che desiderano passare all’utilizzo dell’intelligenza artificiale per risparmiare e dall’altro chi scrive, che teme di essere sostituito da un autore virtuale.

Ha senso fidarsi di contenuti creati dall’intelligenza artificiale? Sì, ma fino ad un certo punto. Un imprenditore che pensa di sostituire le persone con l’intelligenza artificiale deve essere consapevole che al momento non è un’alternativa del tutto equivalente.

Sebbene l’ortografia e la grammatica vadano bene, il contenuto non scorre in modo naturale mentre si legge. Ciò significa che bisogna sapere cosa modificare e come farlo, affinché il testo faccia presa.

Queste correzioni richiedono tempo e se non si è abituati a farlo diventa un problema perché il valore dello scritto è determinato anche dalle proprie capacità di editing. Probabilmente un giorno la qualità dell’A.I. migliorerà al punto che non sarà richiesta alcuna modifica ai testi, ma non sarà domani. I contenuti di alta qualità che coinvolgono il lettore con dettagli come sfumature, ironia, analogie e soprattutto esempi pratici, saranno difficilmente eguagliabili.

La sfida, credo, sarà per gli scrittori di contenuti che servono il mercato intermedio.

Questo perché l’intelligenza artificiale realizzerà articoli apprezzabili, ma di medio livello e, quindi, non ci sarà più bisogno di una revisione umana. Stiamo parlando del software Chat GPT di OpenAI, che è estremamente semplice da usare. Con questo programma non c’è nulla che impedisca di aggirare gli autori di contenuti “umani”, producendo i testi in proprio. Il giorno in cui questi miglioramenti saranno effettivi, si verificherà il vero spostamento verso l’uso massivo dell’A.I.

Anche se Microsoft e Google/Alphabet stanno investendo miliardi nella battaglia per la supremazia dell’A.I. e promuovono le loro offerte ovunque, è presto per grossi cambiamenti. Una consapevolezza più ampia e generale delle potenzialità dell’A.I. vedrà un cospicuo aumento dei fornitori di servizi di contenuti, con una conseguente diminuzione delle tariffe.

I problemi insorgono quando si passa dalla descrizione di un fenomeno alla sua interpretazione.

A.I. ha un enorme problema di discernimento. Limiti e ambiguità sorgono principalmente quando la funzione cognitiva è abbinata a valori provenienti da contesti letterari, religiosi o politici. L’intelligenza artificiale seleziona le informazioni che ritiene più rilevanti dal set di dati dal quale attinge, ma non può valutare in profondità più contenuti e contestualmente pensare in modo associativo, come facciamo noi umani.

Questa capacità cognitiva è cruciale. L’intelligenza artificiale non sa fino in fondo, ad esempio, cosa sia un insulto. Se ci si affida all’intelligenza artificiale per produrre contenuti, questa può involontariamente proporre informazioni discriminatorie o dispregiative e, a questo punto, sorgono rischi imprenditoriali connessi a seri problemi di immagine.

Un problema altrettanto grande nell’A.I. è quello dell’accesso ai dati e della conseguente tutela della privacy. L’intelligenza artificiale è digitale e lavora h24: ascolta e legge sempre tutto. L’intelligenza artificiale è integrata negli altoparlanti e nelle telecamere di tutti i dispositivi come una mini spia virtuale. Di conseguenza la questione della reputazione aziendale diventa un problema di gravità minore rispetto alle noie legali che si potrebbero avere se il suo utilizzo non è attentamente monitorato.

Cosa fare? Come con ogni tecnologia dirompente, ci saranno vincitori e vinti: non è di certo il momento di stare alla finestra. Osserviamo il fenomeno e valutiamo come trarne vantaggio.

Autore: Stefano Donati – Sistema Ratio Centro Studi Castelli

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