Grazie alle sue competenze tecniche, questa figura può contribuire a superare le distanze tra finanza e settore primario, soprattutto nella corretta determinazione del merito di credito delle imprese agricole.
Il rapporto tra banche e imprese agricole presenta spesso elementi di criticità che possono rendere l’accesso al credito non solo difficoltoso, ma anche gravoso in termini di interessi e di garanzie richieste. Dal lato delle banche, gli aspetti problematici sono da ravvisare nella scomparsa, dopo l’emanazione del Testo Unico Bancario, di soggetti o sezioni specializzati nella concessione del credito agrario, con la conseguente assenza, salvo eccezioni virtuose, di strutture e di risorse umane idonee a comprendere le peculiarità del finanziamento all’agricoltura.
Sul fronte imprese agricole, i punti di debolezza derivano dalle caratteristiche del sistema contabile, spesso talmente semplificato da rivelarsi del tutto inidoneo a fornire alle banche informazioni sufficienti per una corretta valutazione del grado di solvibilità. Da tutto ciò deriva la difficoltà per le banche di valutare il merito di credito delle imprese agricole e per gli imprenditori agricoli di accedere ai finanziamenti bancari.
Nell’intento di superare tali situazioni, si è recentemente sviluppata una figura nota come agronomo bancario che, grazie alla competenza in materia di contabilità, gestione e amministrazione delle imprese agricole, nonché in ambito di perizie immobiliari, può aiutare la banca a colmare le carenze informative e a pervenire quindi a una miglior attribuzione del rating. Da un altro lato, l’attività svolta dall’agronomo bancario dovrebbe aiutare le imprese agricole a fornire alle banche una documentazione economico finanziaria più corposa e dettagliata, per facilitare e rendere più favorevole l’accesso al credito.
Quello dell’agronomo bancario non è un titolo giuridicamente o istituzionalmente riconosciuto e per la sua attribuzione non è richiesto un tirocinio formativo nè il superamento di un esame di abilitazione professionale (vedi il dottore commercialista); è un appellativo utilizzato per designare un soggetto appartenente all’Ordine dei dottori agronomi e forestali che svolge attività di consulenza nei confronti di una o più banche nell’ambito del credito alle imprese agricole. Il rapporto del dottore in agronomia con la banca è generalmente di collaborazione o di consulenza; solo in casi sporadici è inquadrabile come lavoro dipendente.
Per favorire lo sviluppo della figura e per dare vita al tipo di collaborazione di cui sopra, alcune banche hanno siglato protocolli d’intesa con gli Ordini territoriali dei dottori agronomi e forestali. Tuttavia, nonostante il supporto tecnico e informativo svolto dall’agronomo, le banche mantengono comunque la propria autonomia e discrezionalità sia nella gestione dei rapporti con le imprese, sia nella concessione e gestione dei finanziamenti.
In particolare, le banche valutano in modo autonomo e incondizionato il merito creditizio dell’impresa. L’agronomo bancario, pur rappresentando quindi un anello di congiunzione tra sistema bancario e mondo agricolo, svolge esclusivamente una funzione di consulenza e di supporto ma non influisce sulla concessione di finanziamenti. Un’attività analoga a quella dell’agronomo bancario potrebbe essere svolta dal dottore commercialista, soprattutto se provvisto, per formazione e/o esperienza, di una sorta di specializzazione nella contabilità e gestione delle imprese agricole.
Autore: Luisa Pieralli – Sistema Ratio Centro Studi Castelli Srl