La legge di bilancio alleggerisce il nuovo ISEE

Confermata, anche per il 2024, l’attuale struttura dell’ISEE, mentre la Finanziaria porterà l’esclusione dai conteggi dei titoli di Stato fino a 50.000 euro dal prossimo anno.

Se accettiamo il principio che l’accesso alle prestazioni sociali deve essere differenziato in relazione alla capacità economica, si pone immediatamente il problema di come misurare tale capacità. Che tale misura non potesse derivare sic et simpliciter dal reddito dichiarato ai fini fiscali lo capirono subito i primi ricercatori universitari che approcciarono il tema ai fini della determinazione delle rette universitarie.

Il pensiero corre subito alla distorsione da evasione fiscale, ma non si tratta solo di questo. Per varie ragioni, che vanno dall’esigenza di scongiurare le doppie imposizioni a quella di esentare erogazioni puramente assistenziali, il reddito ai fini fiscali disvela capacità contributiva, ma non capacità economica. Esemplare il caso dei redditi finanziari, che arrivano già tassati nelle mani dei contribuenti e quindi non rilevano nella dichiarazione dei redditi.

Da qui l’ISEE che, attraverso una complessa ponderazione di tutte le entrate, dei patrimoni e delle situazioni familiari, dovrebbe rappresentare al meglio la capacità del cittadino di contribuire alle prestazioni sociali o la necessità di beneficiarne.

Chiaramente l’ISEE non è privo di problemi, anzi viene spesso sottolineato che esso si basa su dati vecchi, che adotta parametri discutibili e scale di equivalenza vecchie di 30 anni. A ogni buon modo, anche quest’anno l’ISEE si rinnova senza cambiare. La Gazzetta Ufficiale del 13.12.2023 riporta il modello utilizzabile nel 2024 che conferma sostanzialmente quello precedente.

Vi è però una novità importante che entrerà in vigore (salvo modifiche parlamentari) con l’approvazione della legge di bilancio 2024 (attualmente art. 38) e che, per certi versi, tradisce i presupposti dell’ISEE. Infatti, per evidenti ragioni di politica economica, i titoli di Stato italiani fino a 50.000 euro (riteniamo per ciascun contestatario) saranno esclusi dall’ISEE.

Più precisamente, la norma dispone l’esclusione fino al valore complessivo di 50.000 euro per i titoli di Stato di cui all’art. 3 del Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di debito pubblico (D.P.R. 30.12.2003, n. 398), nonché i prodotti finanziari di raccolta del risparmio con obbligo di rimborso assistito dalla garanzia dello Stato.

La norma è finalizzata a incentivare la detenzione di titoli di Stato italiani nei portafogli dei piccoli risparmiatori italiani. Ovviamente, applicando le regole dell’ISEE 2024, si dovrà aver riguardo alla situazione patrimoniale riferita ai 2 anni antecedenti e l’esclusione dei titoli italiani inciderà sull’indicatore secondo i coefficienti e con le franchigie previste e secondo la composizione della famiglia.

Il risultato non sarà, quindi, uguale per tutti e forse nemmeno orienterà in modo determinante le scelte degli Italiani, ma comunque già circolano critiche sia in relazione alla coerenza e all’equità orizzontale della misura sia in relazione alla sua compatibilità con le norme sovranazionali.

Foto: archivio Qdpnews.it
Autore: Alberto Di Vita
– Sistema Ratio Centro Studi Castelli

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