Lo smartphone del professionista in vacanza

Perché facciamo così fatica a sbarazzarci di un dispositivo che portiamo con noi 24 ore su 24 e 7 giorni su 7.

Sarà accaduto a molti di ritrovarsi davanti a uno spettacolo della natura o dell’arte, però intenti a fissare il telefonino e non la montagna incantata o l’alba che sorge dal mare o il volo delle rondini nel cielo. Il piccolo schermo dello smartphone ha superato a tal punto il grande schermo della vita reale, da imporsi anche nei momenti in cui sarebbe nostra intenzione prenderci una pausa.

A volte i telefoni migliorano la vacanza: abbiamo accesso immediato a recensioni, valutazioni e consigli, scattiamo foto per immortalare i ricordi e condividerli con altri e naturalmente c’è il Gps, tanto che i giovani si chiedono come fosse possibile trovare un indirizzo prima dell’invenzione di Google Maps. Tuttavia, così come la tecnologia può migliorare le nostre vacanze, facilmente può anche peggiorarle: controlliamo le e-mail di lavoro quando, invece, dovremmo rilassarci, per esempio, e magari commettiamo anche l’errore di rispondere pur avendo la mente altrove.

Un altro inconveniente tipico è quando seguiamo in massa le raccomandazioni del web e ci ritroviamo tutti ammucchiati negli stessi posti . Inoltre, è nella natura delle cose e delle aule dei tribunali che dai social media possano derivare delusioni e seccature, ancora più fastidiose quando dovremmo invece rilassarci. Infine, è da considerare che questi strumenti sono progettati apposta per favorire il c.d. engagement , termine inglese che potremmo tradurre con “incarognirsi“.

Non sto dicendo che dovremmo gettare i telefoni in mare o giù dalla rupe quando andiamo in vacanza, ma vale la pena interrogarsi sulla difficoltà di abbandonare un dispositivo che già portiamo in giro con noi 24 ore su 24 e 7 giorni su 7 . In effetti i telefoni sono usati principalmente per il tempo libero ed è con queste caratteristiche che vengono commercializzati e venduti: sono stimolatori dello stile di vita e hanno funzioni di comunicazione sociale non solo per le parole, ma anche per lo scritto, le immagini e la musica. Essendo l’uomo un animale sociale, diventa quasi spontaneo il meccanismo di associazione dello smartphone alle funzioni del nostro corpo e della nostra mente, facendone una sorta di appendice. Inoltre, come dicevamo, quando si viaggia lo smartphone spesso funge da biglietto del bus, aereo, treno, da prenotazione dell’hotel, da permesso di soggiorno (in alcuni Paesi è richiesto alla frontiera di installare una App obbligatoria) e via dicendo, semplificandoci davvero la vita.

È possibile fare un piano o un programma per stare lontani dal telefonino durante la prossima vacanza e cercare di rispettarlo, però non esiste un modo sicuro perché è poco verosimile che si rinunci del tutto allo smartphone.

Potremmo fare a meno di alcune app o impostare limiti di durata, ma con la consapevolezza di ritrovarci nel campo dei buoni propositi, del mangiare più sano, fare più esercizio fisico, accumulare più risparmi, leggere più libri, ecc.

Infine, se state leggendo questo articolo durante una vacanza e per di più dal vostro smartphone, chiudete e mettete via. Potrete riprendere la lettura in un altro momento e vi assicuro che non cambierà nulla, nemmeno per me.

Autore: Carlo Quiri – Sistema Ratio Centro Studi Castelli

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