Novità nella gestione rischi in agricoltura

Ai nastri di partenza il nuovo Fondo mutualistico per la copertura dei danni catastrofali meteoclimatici alle produzioni agricole, causati da gelo o brina, alluvione e siccità, istituito dalla Legge di Bilancio 2021.

Lo strumento, che entra in vigore dopo un periodo sperimentale avvenuto nel 2022 per verificarne il potenziale impatto e individuarne le criticità, impegna risorse finanziarie per 350 milioni di euro ogni anno, di cui poco più di 100 milioni recuperati attraverso un prelievo del 3% sui pagamenti diretti destinati annualmente agli agricoltori italiani e il resto messi a disposizione dalla politica di sviluppo rurale, con il capitolo del sistema della gestione del rischio programmata e attuata a livello nazionale dal Ministero, per l’intero quinquennio 2023-2027.

Va premesso che il Fondo appare piuttosto complesso per l’assenza di esperienze pregresse in materia e per l’enorme platea di soggetti ai quali si rivolge: i soggetti coinvolti sono gli agricoltori italiani che beneficiano del regime dei pagamenti diretti (tra 700.000 e 800.000 unità).

L’adesione è automatica: l’atto di presentazione della domanda unica annuale della Pac vale anche come richiesta di adesione al Fondo per la relativa copertura mutualistica. Quest’ultima si estende su tutte le superfici in conduzione presenti nel fascicolo aziendale e dichiarate nel piano di coltivazione.

Sottoscritta la domanda, l’agricoltore autorizza il proprio organismo pagatore a eseguire il prelievo obbligatorio annuale, a carico di tutte le 5 componenti del regime dei pagamenti diretti e trasferire le risorse ad Agea.

Per quanto attiene la copertura va segnalato che il Fondo interviene quando c’è il riconoscimento formale di un evento catastrofale e sono individuate le aree colpite sulla base di indicatori agro-meteorologici. La copertura, in particolare, riguarda le perdite di produzione causate da eventi sistemici di tipo catastrofale, quando il danno risulta superiore alla soglia minima del 20% rispetto alla produzione storica.

Il soggetto gestore del Fondo è Ismea, che ha inoltre l’incarico di predisporre e trasmettere al Ministero il relativo regolamento che contiene i criteri di quantificazione delle perdite economiche e le regole per determinare le compensazioni da corrispondere. Queste ultime coprono non più del costo totale di costituzione delle perdite causate dagli eventi dannosi.

L’auspicio è che il nuovo strumento parta subito con un livello di funzionalità soddisfacente e possa generare ricadute positive, come quelle di rendere sostenibile il sistema della gestione del rischio e diffondere l’utilizzo dei relativi strumenti sull’intero territorio nazionale e sui vari comparti produttivi.

Autore: Paolo Lacchini – Sistema Ratio Centro Studi Castelli

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