Le nuove regole inizieranno a essere applicate tra il 2025 e il 2029 e obbligheranno quasi 50.000 aziende nell’UE, rispetto alle circa 11.700 coperte dalle norme attuali, alla pubblicazione di informazioni sulla sostenibilità.
È stata approvata nelle settimane scorse la direttiva comunitaria 2021/0104(COD) sulla comunicazione societaria sulla sostenibilità (CSRD, Corporate Sustainability Reporting Directive) allo scopo di rendere le imprese più responsabili nei confronti dei cittadini, obbligandole a pubblicare regolarmente i dati relativi al loro impatto sociale e ambientale.
Le nuove norme introducono obblighi di trasparenza più dettagliati sull’impatto delle imprese sull’ambiente, sui diritti umani e sugli standard sociali e intendono rimuovere le carenze della legislazione attuale sulla dichiarazione di informazioni non finanziarie (NFRD, Non-Financial Reporting Directive).
I nuovi obblighi UE di trasparenza si applicheranno a tutte le grandi imprese, quotate in borsa o meno, comprese le imprese estere che fatturano più di 150 milioni di euro nell’UE. Le PMI quotate in borsa saranno coperte, ma avranno più tempo per adattarsi alle nuove regole.
Alcune delle principali modifiche rispetto alla normativa in atto sono le seguenti: ampliamento della platea dei soggetti che saranno sottoposti ai nuovi obblighi, per ricomprendervi le piccole e medie imprese, ad eccezione delle microimprese, che sono enti di interesse pubblico; previsione del principio della doppia materialità: finanziaria e di impatto. Devono essere incluse sia le informazioni necessarie alla comprensione dell’impatto dell’impresa sulle questioni di sostenibilità, sia quelle necessarie alla comprensione del modo in cui le questioni di sostenibilità influiscono sull’andamento dell’impresa; ampliamento degli argomenti sui quali devono essere fornite informazioni. Ad esempio, sono richieste informazioni sulle seguenti voci: piani dell’impresa atti a garantire che il modello e la strategia aziendali siano compatibili con la transizione verso un’economia sostenibile e con la limitazione del riscaldamento globale a 1,5°C e l’obiettivo di conseguire la neutralità climatica entro il 2050 e, se del caso, l’esposizione dell’impresa ad attività legate al carbone, al petrolio e al gas; modo in cui il modello e la strategia aziendali dell’impresa tengono conto degli interessi dei suoi stakeholder e del suo impatto sulle questioni di sostenibilità; presentazione delle informazioni in conformità agli standard di reporting adottati dalla Commissione, tenendo conto del parere tecnico degli European Sustainability Reporting Standards (EFRAG), che elaborerà standard differenti per le imprese di grandi dimensioni e le PMI; presentazione delle informazioni in una apposita sezione della relazione sulla gestione. Non sarà pertanto più concessa la facoltà di includere tali informazioni in un documento a parte; previsione dell’obbligo di attestazione della conformità della rendicontazione di sostenibilità da parte di un revisore legale, sulla base di un incarico finalizzato ad acquisire un livello di ragionevole sicurezza.
Le norme attuali richiedono solo il controllo dell’avvenuta presentazione della dichiarazione di carattere non finanziario, senza una verifica della conformità delle informazioni trasmesse a quanto richiesto dal quadro normativo applicabile.
Le regole si applicheranno in 4 fasi tra il 2025 e il 2029: nel 2025, comunicazione sull’esercizio 2024 per le imprese già soggette alla NFRD; nel 2026, comunicazione sull’esercizio 2025 per le grandi imprese attualmente non soggette alla NFRD; nel 2027, comunicazione sull’esercizio 2026 per le PMI quotate (a eccezione delle microimprese), gli enti creditizi piccoli e non complessi e le imprese di assicurazione captive; nel 2029, comunicazione sull’esercizio 2028 per le imprese di paesi terzi che realizzano ricavi netti delle vendite e delle prestazioni superiori a 150 milioni di euro nell’UE, se hanno almeno un’impresa figlia o una succursale nell’UE che supera determinate soglie.
La direttiva entrerà in vigore 20 giorni dopo la sua pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea e dovrà essere attuata dagli Stati membri entro 18 mesi dall’entrata in vigore.
Autore: Marco Fiameni – Sistema Ratio Centro Studi Castelli