Una materia finora riservata alla Protezione Civile, ma con implicazioni anche in ambito lavorativo.
All’indomani di un’alluvione, i lavoratori possono essere coinvolti in una varietà di operazioni di ripristino e recupero. Alcune operazioni, come la riparazione delle linee elettriche, la pulizia di fuoriuscite di materiali pericolosi o la ricerca e salvataggio, dovrebbero essere condotte solo da lavoratori che dispongono della formazione, delle attrezzature e dell’esperienza adeguate. Sono da considerare rischi elettrici, rischi connessi alla rimozione di alberi e detriti, alla presenza di roditori, all’annegamento e all’ipotermia, oltre a eventuali rischi chimici e biologici.
Guida in condizioni di alluvione – È importante fare attenzione quando si guida in condizioni di alluvione: quasi la metà delle vittime delle inondazioni sono legate alla circolazione stradale. Sono sufficienti 12-15 centimetri di acqua stagnante per rendere problematica la circolazione di quasi tutte le auto in commercio; 35 centimetri possono far galleggiare un veicolo e mezzo metro d’acqua in movimento è sufficiente a spazzarlo via. Se il livello dell’acqua stesse salendo intorno all’auto, bisogna cercare di abbandonare il mezzo; non si deve, inoltre, tentare di percorrere strade allagate se non si conosce la profondità dell’acqua.
Rischio elettrico – Quando avvengono inondazioni, i detriti e gli alberi abbattuti possono danneggiare le linee elettriche; è logico aspettarsi di trovare acqua stagnante in tutta la zona inondata, nei locali ai piani bassi e nei cortili, scantinati, ecc. Se l’acqua è presente in qualsiasi punto vicino a circuiti elettrici o apparecchiature elettriche, i pericoli di folgorazione sono elevati: non entrare mai in aree allagate, né toccare apparecchiature elettriche se il terreno è bagnato.
Monossido di carbonio – Quando le linee elettriche sono danneggiate, è normale servirsi di generatori, pompe e idropulitrici alimentati a benzina o diesel. Tali apparecchi rilasciano monossido di carbonio, un gas mortale, incolore e inodore, perciò questi devono essere sempre azionati all’aperto, mai all’interno di spazi confinati.
Muffe – Le muffe possono essere riconosciute dalla vista o dall’olfatto. L’esposizione alla muffa può causare irritazioni alle vie respiratorie e agli occhi, tosse e congestione, aggravamento dell’asma e dermatiti. Assicurarsi che le aree di lavoro siano ben ventilate e gettare i materiali danneggiati dalla muffa in sacchetti sigillati. La candeggina domestica è tra i rimedi più efficaci, avendo la precauzione di non mescolarla con altri prodotti per la pulizia che contengono ammoniaca.
Animali – Roditori morti e vivi possono diffondere malattie come la leptospirosi e la rabbia. È necessario evitare ogni contatto e adottare le precauzioni del caso. Un altro potenziale pericolo è causato dal tetano, un batterio anaerobico che prolifera soltanto in assenza di ossigeno.
Pericoli chimici e biologici – I serbatoi di carburanti, le cisterne di GPL e in genere i contenitori di prodotti chimici possono essere danneggiati o trasportati dalla corrente, causando pericoli ulteriori. Le acque alluvionali possono anche contenere agenti patogeni dovuti alla contaminazione diretta da acque reflue non trattate, animali morti, alimenti in decomposizione, ecc. Un altro aspetto da considerare è la contaminazione della rete idrica.
Foto: archivio Qdpnews.it
Autore: Carlo Quiri – Sistema Ratio Centro Studi Castelli