Diverse possono essere le contestazioni al lavoratore in malattia, ma l’unica sanzione che non potrà essere applicata è il licenziamento.
Al lavoratore dipendente in malattia può essere notificata una contestazione disciplinare? E può essergli applicata una sanzione disciplinare?
La risposta a questa domanda non ha alcun riferimento normativo, purtroppo. Per rispondere abbiamo la giurisprudenza, come ad esempio la sentenza 17.01.2020, n. 980, nella quale la Corte di Cassazione ha affermato che, “nell’ambito del procedimento disciplinare, la mera allegazione, da parte del lavoratore, ancorché certificata, della condizione di malattia non può essere ragione di per sé sola sufficiente a giustificarne l’impossibilità di presenziare all’audizione personale richiesta, occorrendo che egli ne deduca la natura ostativa all’allontanamento fisico da casa (o dal luogo di cura), così che il suo differimento a una nuova data di audizione personale costituisca effettiva esigenza difensiva non altrimenti tutelabile”.
Viene quindi affermato che la malattia non è quindi una ragione di per sé sola e sufficiente a giustificare l’impossibilità del lavoratore a presenziare all’audizione richiesta per rendere oralmente le proprie giustificazioni nell’ambito di un procedimento disciplinare.
Sappiamo bene che nel momento in cui il datore di lavoro rileva un fatto contestabile disciplinarmente al lavoratore, prevale l’immediatezza e la specificità nel contestare il fatto stesso. Allo stesso modo, il lavoratore ha 5 giorni di tempo (salvo diversa indicazione del CCNL) dalla notifica della contestazione a comunicare le proprie giustificazioni al datore di lavoro: termine che quindi deve essere rispettato anche nel caso in cui il lavoratore sia assente per malattia.
Il datore di lavoro, una volta ricevute le giustificazioni, potrà applicare la sanzione che ritiene più opportuna nel momento in cui non accetti le giustificazioni rese.
L’unica sanzione che non potrà essere applicata durante la malattia è il licenziamento del lavoratore: sappiamo bene che il lavoratore in malattia non può essere licenziato.
Altro accorgimento deve essere rivolto al lavoratore che è sospeso disciplinarmente dal lavoro quando in tale periodo insorge la malattia. In questo caso occorre verificare se il CCNL preveda o meno l’interruzione della sospensione: oggi la questione non è stata affrontata dalla prassi o dalla giurisprudenza per cui, salvo quanto previsto dai CCNL, la decisione spetta al datore di lavoro.
Foto: archivio Qdpnews.it
Autore: Silvia Genta – Sistema Ratio Centro Studi Castelli