In G.U. la cannabis per uso agroalimentare

• Via libera alla cannabis in tavola con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale 15.01.2020, n. 11, del D.M. 4.11.2019 del Ministero della Salute che fissa la quantità massima di Thc (tetraidrocannabinolo: è uno dei principi attivi) per tutti i prodotti alimentari derivati dalla cannabis sativa.

• Le coltivazioni di cannabis in Italia nel giro di 5 anni sono aumentate di 10 volte, dai 400 ettari del 2013 a quasi 4.000 ettari nel 2018 (dati Coldiretti).

• Il limite massimo di Thc per i semi di cannabis sativa, per la farina ottenuta da semi e gli integratori contenenti alimenti derivati è di 2 milligrammi per chilogrammo, mentre per l’olio ottenuto da semi sale a 5 mg/kg.

Applicazioni – Negli ultimi anni il prodotto ha vissuto un vero boom: biscotti, taralli, pane, farina, olio, ricotta, tofu, birra, oli usati per la cosmetica, tessuti naturali, eco-mattoni da utilizzare nella bioedilizia, pellet per riscaldamento, ecc.

• Fino agli anni ‘40 l’Italia era il 2° produttore mondiale di canapa alle spalle dell’Urss, con quasi 100.000 ettari coltivati. In materia si segnala la sentenza 30.05.2019, n. 30475, della corte di Cassazione, restrittiva in rapporto ai limiti della L. 242/2016 sul commercio della cosiddetta cannabis light.

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