L’industria delle vacanze per 1/3 è donna

• Quasi 1/3 dell’industria della vacanza è in mano alle donne d’impresa. Sono infatti oltre 148.000 le imprese femminili che si occupano di attività di ristorazione e alloggio, servizi turistici o legati all’intrattenimento e al divertimento, il 29,5% del totale. Sensibile la crescita di questo insieme in 4 anni: +8,7% e quasi 12.000 imprese in più.

• Dall’elaborazione di Unioncamere e InfoCamere, emerge il tasso di femminilizzazione di questi settori (dati dal rapporto tra imprese totali e imprese femminili): nell’avviare una attività dedicata alla vacanza e al divertimento, le donne puntano di più sui bed and breakfast e sulle case vacanza piuttosto che sugli alberghi, sui bar piuttosto che su ristoranti, sui parchi divertimento e sui parchi tematici piuttosto che sugli stabilimenti balneari o sulle palestre.

• Il confronto con il 2015 mostra una vera impennata di imprese guidate da donne nel settore dei bed and breakfast e case vacanza (+4.258 imprese) e in quello dei servizi di prenotazione e guide turistiche (+517). Oltre 5.000 in più, inoltre, i ristoranti gestiti da donne rispetto a 4 anni fa e circa 1.300 i bar al femminile aggiuntivi rispetto alla fotografia scattata a fine giugno 2015.

• Il settore dell’alloggio e ristorazione, comparto fondamentale dell’industria turistica nazionale, rappresenta del resto uno degli ambiti in cui il milione e 338.000 imprese femminili sono più diffuse: 133.531 quelle registrate a fine giugno scorso, pari al 29,37% del totale.

• In termini di numerosità, comunque, i primi settori per partecipazione femminile all’impresa sono il commercio, con oltre 356.000 imprese guidate da donne, e l’agricoltura, con più di 211.000.

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