Sei personaggi in cerca d’autore, sempre

La commedia di Pirandello conserva intatto il suo significato: personaggi in contrasto con la verità dei fatti che varia a seconda dei propri interessi e dei propri valori, così come accade oggi nei nostri studi.

I nostri genitori ci hanno insegnato l’educazione e le buone maniere, ma nessuno ha mai previsto quanto sarebbe stato utile insegnarci a trattare con le persone cosiddette “indesiderabili”. Sarebbe stato opportuno imparare ad affrontare e schivare i pugni nello stomaco inferti anche da colleghi, concorrenti, falsi amici, clienti spietati e irriconoscenti, ladri di tempo, boicottatori, ecc. Così il nostro ufficio, spesso, diventa un campo minato, un guardarsi continuamente le spalle.

A tutti, prima o poi, sarà capitato di incrociare persone problematiche. Al di là del dolore emotivo (fa male quanto una ferita) che inevitabilmente provocano questi soggetti, le domande si ripetono come le stagioni: “Come devo comportarmi? “Devo farmi schiacciare da queste persone nocive, oppure reagire?”.

Parleremo proprio di questo, ossia di come creare un vaccino contro le persone tossiche. Se non ci difendiamo da questi individui che potenziano le nostre debolezze depotenziando la nostra energia, ci riempiremo di ansia e frustrazione, permettendo loro di prendere il controllo della nostra vita lavorativa e non solo. E’ vero, questo richiede sacrificio e analisi critica perché, a volte, siamo i primi a sbagliare, abituati a vederci sotto una luce riflessa che profuma di autocelebrazione.

Il lavoro che faremo assieme consiste in prima analisi nel catalogare questi soggetti per conoscerli meglio. Poi, utilizzando tecniche comunicative e pratiche che descriverò in seguito, scopriremo come sia possibile riprendere l’autonomia mentale e liberarsi dei falsi sensi di colpa che gli altri ci stanno riversando addosso.

Qualsiasi divario nei nostri rapporti interpersonali può, anzi, deve essere superato perché, a pensarci bene, le ore che trascorriamo nell’ambito lavorativo rappresentano un peso specifico della nostra vita. Non è il lavoro che svolgiamo ma è la gente a metterci in difficoltà; conoscerla a fondo e imparare a neutralizzarla sarà il nostro obiettivo. Spesso, la stanchezza di fine giornata non è ascrivibile al troppo lavoro ma a quei tipi sgradevoli che turbano la nostra pace interiore. Lavoriamo troppe ore, ci incontriamo frequentemente e inviamo e-mail in continuazione.

Rischiare un esaurimento nervoso o starsene rannicchiati dietro la scrivania non sono soluzioni da prendere in considerazione. Sono convinto che possiamo imparare a gestire meglio le relazioni sul lavoro perché, purtroppo, la gente in genere non si preoccupa affatto di rispettare determinati standard. Ce la troviamo in ufficio con pretese assurde, e a volte è così irritante che averci a che fare diventa un vero e proprio incubo.

Pertanto cercheremo di comprendere la differenza tra gli individui e non da ultimo, capire che essere gentili con tutti, quando gli altri fanno solo finta di esserlo, non è saggio. A volte la vita è come una commedia e non dovremmo dimenticare che molti personaggi, pur recitando alla perfezione la loro parte, sono finti. L’apertura del sipario, per il momento, è solo rimandata al prossimo articolo.

Autore: Antonio Di Giura – Sistema Ratio Centro Studi Castelli Srl

Total
0
Shares
Articoli correlati