La “e-mail di presentazione” è veloce, economica, ti evita telefonate a freddo o porta a porta, puoi anche allegare una presentazione aziendale.
Ma quanti ti rispondono, entusiasti di averli contattati? Zero. Ti spiego subito perché. La colpa è degli “errori di buonsenso”, cioè di quelle azioni improvvisate, fatte sì con buonsenso, che tuttavia non garantiscono i risultati desiderati. Il solo buonsenso non basta: occorre usare strategie collaudate e perseveranza. Piloteresti un aereo solo con il “buonsenso”, o è meglio studiare e prendere il brevetto?
Ci sono 3 punti fondamentali, che quasi sempre corrispondono a errori mortali.
Oggetto – Molti scrivono “presentazione aziendale” oppure “richiesta di contatto”. E la e-mail viene cestinata immediatamente. Perché? Ma la vostra e-mail è una delle 100 che il potenziale cliente riceve ogni giorno e la mette subito nel cestino.
Prime 3 righe – “Buongiorno, mi chiamo Felice Pellacani, sono l’Area Manager di Stupazzini e figli, azienda leader di mercato da più di 50 nel trattamento dei liquami di recupero …”. E chi se ne frega? … Ed è subito cestino.
Testo – “Siccome siete una grande azienda (certo…), avrei piacere di conoscervi (ovvio), per proporvi un prodottino (…ino?) che fa al caso vostro (ma se manco ci conosci?)”. Con questi presupposti, non ce la farai mai.
Prova questo semplice “metodo”, anzi, concetto da applicare. Però non ti dò il pesce, ti insegno a pescare.
Soluzione strategica
Oggetto – Il testo dell’oggetto deve invogliare il cliente a leggere le prime 3 righe.
Prime 3 righe – Devono invogliare il cliente a leggere il testo successivo.
Testo – Deve incuriosire il cliente: il cliente si deve porre delle domande e tu non darai risposte scritte nel testo della e-mail, ma solo all’appuntamento.
Hai dubbi? Provare per credere. Vai a rileggerti l’oggetto di questa mail, le sue prime 3 righe e il testo: se il mio obiettivo fosse stato un incontro con te, invece di darti la soluzione strategica, ti avrei proposto un appuntamento.
Autore: Eros Tugnoli