Il Ministero dell’Economia ha giocato d’anticipo rispetto alla legge delega, ma il Governo è chiamato a modernizzare il sistema inserendo, al fianco delle rendite attualizzate, il valore patrimoniale delle unità immobiliari.
Nella delega fiscale, con l’attuale art. 7, il Governo è autorizzato a intervenire sulla disciplina di rilevazione catastale degli immobili, con l’obiettivo di modernizzare gli strumenti di individuazione e controllo delle consistenze dei terreni e dei fabbricati collocati sul territorio nazionale e con l’aggiunta del valore patrimoniale alle rendite attualizzate.
La riforma del Catasto è una previsione che ci portiamo dietro da molti anni: basti ricordare, tra i numerosi e precedenti interventi, la previsione approvata dal Consiglio dei Ministri l’8.04.2014 per una riforma che doveva entrare in vigore nel 2018 e che doveva intervenire con l’aggiornamento degli estimi catastali fermi al 1988/1989, anche al fine di variare l’impostazione passando dalla valorizzazione della superficie a quella del numero dei vani; riforma avviata ma non conclusa che ricorda il naufragio delle più datate leggi 662/1996 e 23/2014 e che, pur nel rispetto dell’invarianza di gettito, non potrà che prevedere un incremento e/o una diminuzione della tassazione sugli immobili.
La relazione di accompagnamento alla delega, ricordando la finalità della riforma destinata alla modernizzazione degli strumenti di mappatura degli immobili e alla revisione del catasto dei fabbricati, replica quanto già indicato con una certa sistematicità nei vari atti di indirizzo del Ministero dell’Economia e delle Finanze.
Peraltro, l’attività di monitoraggio degli immobili è già avviata da tempo: si pensi soltanto alla regolarizzazione dei fabbricati rurali del 2012 e alla previsione di riforma del 2014.
L’art. 7, c. 1 dispone la modifica della disciplina relativa al sistema di rilevazione catastale degli immobili, prevedendo, si afferma testualmente, l’introduzione di strumenti da porre a disposizione dei Comuni e all’Agenzia delle Entrate, secondo il paradigma dell’interoperabilità dei rispettivi sistemi informativi, al fine di facilitare e accelerare l’individuazione, anche attraverso metodologie innovative, degli immobili non censiti che non rispettano l’effettiva reale consistenza o destinazione d’uso o categoria catastale; dei terreni divenuti edificabili, ma ancora censiti come agricoli; e degli immobili abusivi, con l’introduzione di incentivi specifici destinati alla trasparenza e valorizzazione dell’attività di accertamento; si parla, nello specifico, della necessità di supportare le pubbliche amministrazioni nelle politiche fiscali (sismabonus, gestione del patrimonio immobiliare anche pubblico) e di azione di governance del territorio.
Si rileva, in aggiunta, che è già presente un Sistema Integrato del Territorio (SIT) ovvero di una piattaforma che rappresenta l’evoluzione del sistema catastale e cartografico deputato alla gestione delle informazioni immobiliari, che consente la navigazione e la ricerca su base geografica di tutte le informazioni territoriali gestite dall’Agenzia.
Posta la previsione inserita alla lettera j) del punto 5 dell’atto di indirizzo dell’estate 2021 del Ministero dell’Economia, che disponeva sull’introduzione di un incentivo per l’adempimento spontaneo di aggiornamento delle rendite catastali per le persone fisiche e giuridiche, attraverso il miglioramento del presidio del territorio da parte degli enti locali e dell’Agenzia delle Entrate, ai punti 18, 19 e 20 si riscontra una speculare previsione inserita nella legge delega per l’integrazione delle banche dati immobiliari, unitamente alla realizzazione dell’Anagrafe dei Titolari, che dovrebbe consentire una maggiore fruibilità delle banche dati immobiliari sia per l’attività di supporto agli enti territoriali e di potenziamento dei servizi di rete, sia per scopi di natura tributaria, con l’obiettivo di intercettare immobili abusivi o di far eseguire, anche spontaneamente, le dovute correzioni in termini di categorie catastali, rendite e destinazioni d’uso.
Autore: Fabrizio Giovanni Poggiani – Sistema Ratio Centro Studi Castelli
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