Rinfrescati le idee prima della ripartenza

Quando la mente è libera da pensieri o da impegni lavorativi, ha il tempo per fare ciò per cui l’essere umano si differenzia da tutte le specie viventi sulla Terra: creare scenari diversi dal quotidiano e dal conosciuto.

Le specie animali più intelligenti seguono schemi imposti da madre natura, dall’ambiente o dall’uomo che li addomestica. E li ripetono, per sempre, finché non si stancano, almeno… L’essere umano, no: donne e uomini possono generare estro e creatività e sviluppare idee nuove, alternative, sconvolgenti a volte.

Vi invito, in questo finir d’estate, a riflettere su come nascono le idee e come si sviluppano, magari proponendo nuovi comportamenti e scenari di vita differenti e migliori. D’altronde, durante il periodo lavorativo siamo spesso sotto pressione e la nostra mente si concentra sul FARE, non sul CREARE.

Prima di rinfrescarci le idee, un dubbio ci assale: come nascono spontaneamente le idee?

Potrei citare studi biochimici o attività sinaptiche neuronali, ma fondamentalmente non si sa. Questo almeno con le idee spontanee. Ma possiamo usare il cervello, dandogli i giusti comandi: se gli faremo le domande corrette, esso inizierà a lavorare. D’altronde, anche i programmi di Intelligenza Artificiale funzionano bene solo se vengono poste le domande giuste nel modo corretto.

Per esempio, se un professionista volesse migliorare il suo business non dovrebbe solo chiedersi: “Si possono aumentare i clienti/margini/fatturato del mio Studio?”, perché le risposte saranno: “No, Magari, É difficile, ecc. ecc”.

Se invece si chiedesse: “Come posso migliorare il mio business?“, andrebbe meglio, ma non sarebbe sufficiente.

Se invece si domandasse, anzi, meglio, se si imponesse questa sfida: “Scrivi 10 modi per avere più clienti in Studio”, costringerebbe la propria mente a trovare 10 nuove idee. Anche strane, apparentemente assurde, ma questo servirebbe per abituarsi a generare idee.

Ne trova 8? Dovrà lavorare ancora per arrivare a 10.

Ne trova 10 facilmente? Bene, allora che provi ad arrivare e a 20!

Ora vediamo quattro consigli o spunti per che possono aiutare a generare una buona abitudine alla creatività:

1. Allenarsi a…. fallire, IMPARARE A PERDERE_ Accettare il rischio di sbagliare, abituarsi a sperimentare permette di acquisire conoscenza e aiuta a spingersi un passo più in là. Non è facile imparare a vivere tranquillamente e in modo diverso l’errore. Tanto per consolarvi, vi cito alcuni falliti e “sbagliatori seriali” della storia: Einstein, Leonardo da Vinci, Thomas Alva Edison, Cristoforo Colombo, i coniugi Curie, Alexander Fleming, ecc… Siamo in buona compagnia, no?

2. Non limitarsi a guardare, OSSERVARE I DETTAGLI, qualunque sia il panorama _Allenare il proprio sguardo ad ampliare la visuale, scorgere nuove prospettive, a delineare nuovi obiettivi. Qualunque sia il panorama, partire dal proprio punto di vista e creare nuovi scenari.

3. Le IDEE ASSURDE generano spesso applicazioni concrete e impensabili_ Idee apparentemente stupide o assurde, dopo una elaborazione che le ha ” messe a terra” , risultano basilari. Se si chiama Brainstorming, letteralmente “tempesta del cervello“, un motivo c’è. Le idee più strane e lontane dalla realtà consentono di superare pregiudizi e schemi mentali. Osservare tutti i contorni di queste assurdità, immaginarle in opera, osservarne gli effetti: le migliori soluzioni arrivano da lì.

4. Evitare i PRE-GIUDIZI_ Non giudicare preliminarmente o frettolosamente le idee: il pregiudizio pregiudicherà (appunto…) le soluzioni complementari.

Per concludere, una cosa molto importante: occorre scrivere tutte le idee, tenerle spesso a portata di mano (anche di notte!) e non cancellarle mai. Una buona idea può trasformare la vita!

(Foto: archivio Qdpnews.it).
Autore: Eros Tugnoli – Sistema Ratio Centro Studi Castelli

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