Il nuovo ruolo delle tecnologie che hanno fatto l’ingresso nel settore primario e della trasformazione.
Sicurezza alimentare e transizione ecologica sono un binomio possibile grazie al ruolo delle tecnologie, che hanno fatto l’ingresso nel settore primario e della trasformazione con una visione innovativa.
Queste considerazioni sono emerse nei recenti incontri sulla strategia Farm to Fork 2.0. L’Italia, rispetto a tali obiettivi, ha fatto molto: ha introdotto il regolamento sull’uso sostenibile dei fitofarmaci e la c.d. Direttiva emissioni, nonostante tali proposte normative potrebbero penalizzare pesantemente il nostro sistema agroalimentare e di conseguenza mettere a rischio la nostra “food security”.
Nel dibattito relativo alla transizione ecologica, il settore primario è spesso sul banco degli accusati. L’interesse a intraprendere il percorso della sostenibilità è vivo e reale, guidato dalla necessità di coniugare la salvaguardia dell’ambiente e della competitività aziendale. Purtroppo, troppo spesso, nel dibattito in corso si tende ancora a contrapporre la sostenibilità ambientale con quella economica. La sicurezza alimentare per il momento è garantita, ma non è scontata per sempre: necessita di attenzione, di cure e di rinnovate strategie che la perseverino. La strada prefigurata dalla Commissione Europea potrebbe mettere a rischio il potenziale produttivo delle aziende e la sicurezza dei rifornimenti.
In merito al Farm to Fork è opportuno affermare il principio per il quale la sostenibilità va sempre vista in tutte le sue componenti (sociale, ambientale ed economica) ed evitare che si trasformi esclusivamente in un uno strumento di politica commerciale tendente a compromettere interi settori, mettendo fuori mercato molti prodotti del “Made in Italy” alimentare, che rappresenta il fiore all’occhiello del nostro Paese. La sfida della sostenibilità corre, dunque, parallela a quella della produttività e il sistema agroalimentare italiano deve affrontarle entrambe attraverso una gestione oculata di tutte le risorse.
Le prospettive della digitalizzazione vanno in questa direzione. Le biotecnologie avanzate e la scienza continueranno ad avere un ruolo determinante. La possibilità di intervenire con i metodi precisi del genome editing, capaci di valorizzare la straordinaria biodiversità del patrimonio varietale italiano, apre strade che devono essere percorse con determinazione.
L’obiettivo del futuro sarà produrre cibo abbondante e sicuro per tutti e difendere la competitività del Made in Italy, disponendo di nuove varietà resistenti alle avversità e adeguate alle nuove condizioni climatiche.
Autore: Paolo Lacchini – Sistema Ratio Centro Studi Castelli