È fondamentale avere maggiore coscienza degli effetti generati da atti, processi, prodotti. Lo hanno ben compreso le aziende che lavorano per ridurre le emissioni e adottare strategie attente alla transizione ecologica.
Gli Italiani sono sempre più consapevoli degli effetti del cambiamento climatico e mostrano una convinta disponibilità a cambiare comportamenti, stili di vita e scelte d’acquisto. Anche le imprese hanno un ruolo cruciale nella sfida della transizione ecologica. Ciascuno può fare la propria parte e contribuire alla mitigazione.
La stima dell’impatto aziendale è un elemento chiave nel cammino di crescita verso la sostenibilità. È un tema articolato che implica l’impostazione e il perfezionamento graduale di un processo di raccolta dati. Esistono interventi adatti a ridurre l’impronta di carbonio (o climatica): essa esprime il totale delle emissioni di gas a effetto serra associate direttamente o indirettamente a un prodotto, un servizio o un’organizzazione.
Sostanzialmente l’indicatore misura le conseguenze di ciascuna sostanza aeriforme equiparandole al volume di CO2 che creerebbe la stessa quantità di riscaldamento. Il rilevamento – effettuato da ditte specializzate mediante rigorosi standard internazionali dettati da enti certificatori – fa bene anche ai bilanci perché identifica sprechi o inefficienze in termini di consumi e materie prime.
La “scia” lasciata da ciascuna realtà varia molto da contesto a contesto, da Paese a Paese. Per calcolarla bisogna ricorrere a metodologie di valutazione affrontando un percorso di miglioramento continuo delle prestazioni e un’attestazione dei risultati. Una volta accertati e analizzati, occorre quindi pianificare iniziative mirate.
Esistono anche i crediti di carbonio che possono essere comprati dalle aziende per raggiungere la neutralità ovvero investendo in progetti dedicati (parchi eolici, riforestazioni, ecc.). Si tratta di atti negoziabili il cui valore corrisponde a una tonnellata di CO2 assorbita grazie a un programma di tutela. La stessa Commissione Europea sta promuovendo soluzioni tecnologiche pulite e accessibili nonché nuovi modelli di azienda.
Grazie ad azioni appropriate è possibile puntare all’obiettivo di ridurre le emissioni di almeno il 55% entro il 2030 e diventare “net zero” entro il 2050. I rapporti ambientali sono ormai lo strumento selettivo a riprova dell’impegno, degli scopi e dei risultati. La rendicontazione periodica viene esaminata dettagliatamente da organismi e attori specializzati, nonsoltanto appartenenti al mondo ecologista. Le tecniche e gli espedienti a disposizione possono avviare un cambiamento collettivo e virtuoso in grado di trasformare concretamente il futuro.
Autore: Manrico Merci – Sistema Ratio Centro Studi Castelli