“Prevenire e gestire le difficoltà dell’impresa. Vademecum per le piccole e medie imprese” predisposto dal Consiglio nazionale dei commercialisti si occupa di adeguati assetti, composizione negoziata e dialogo con i creditori finanziari.
Il Consiglio nazionale dei commercialisti con la Fondazione ADR commercialisti, l’Università di Firenze e la Fondazione CR del capoluogo toscano hanno pubblicato il 17.07.2023 il documento “Prevenire e gestire le difficoltà dell’impresa. Vademecum per le piccole e medie imprese”. La pubblicazione rientra nelle aree di delega del Consiglio nazionale dei commercialisti Funzioni giudiziarie e metodi ADR, Diritto societario e Gestione della crisi d’impresa e procedure concorsuali.
Lo scopo del documento è quello di illustrare, in modo sintetico e con specifico riguardo alle peculiarità delle piccole e medie imprese, gli aspetti che caratterizzano l’iter di prevenzione e gestione delle situazioni di crisi nelle PMI. Infatti, con l’entrata in vigore del Codice della crisi (D.Lgs. 14/2019 e successive modifiche e integrazioni), all’imprenditore non è chiesto di evitare il rischio d’impresa, bensì di saperlo gestire e prevenire, percependo tempestivamente il momento in cui il rischio si materializza e minaccia la continuità aziendale. In tal senso:
l da un lato, tutti gli imprenditori (individuali e societari) sono tenuti a dotarsi e di una struttura capace di rilevare tempestivamente ogni difficoltà economico-finanziaria;
l dall’altro lato, è necessario saper utilizzare gli strumenti innovativi per gestire le difficoltà con la collaborazione di alcune o tutte le sue controparti, in primo luogo i creditori.
In particolare, il documento tratta i seguenti argomenti: “assetti adeguati”. La legge impone all’imprenditore di adottare una struttura organizzativa che funzioni da “sistema antincendio” (ovvero che sia capace di rilevare tempestivamente i segnali di difficoltà e di consentire di reagire in modo efficace). Il Vademecum spiega in cosa consiste questa struttura; composizione negoziata. Nel 2021 è stato introdotto tale strumento, che non rappresenta una “procedura”, ma un percorso che consente al debitore, in caso di difficoltà, di avviare, con l’ausilio di un esperto indipendente, una trattativa con i creditori e/o con le controparti contrattuali, al fine di trovare una soluzione concordata tutte le volte che sia possibile. Il Vademecum spiega in cosa consiste la composizione negoziata; dialogo con i creditori finanziari. Le banche non sono creditori qualsiasi: non solo perché sono importanti per ogni tentativo di ristrutturazione, ma anche perché sono soggette a regole stringenti che ne limitano il dialogo con il debitore.
Se un’impresa in difficoltà vuole dialogare con le banche (e con i creditori finanziari in genere), deve conoscere queste regole. L’obiettivo del nuovo Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza (entrato in vigore il 15.07.2022) è quello di spostare l’attenzione sul trattamento precoce della crisi, mediante la sua tempestiva rilevazione e mediante la sua gestione, quando possibile, con strumenti “leggeri” (in quanto basati in tutto o in larga parte su accordi con i creditori, senza il necessario intervento del tribunale).
Ovviamente, se tali strumenti non dovessero essere sufficienti, potrebbero essere utilizzate procedure più complesse.
(Foto: archivio Qdpnews.it).
Autore: Marco Nessi – Sistema Ratio Centro Studi Castelli