Una “nuova” filosofia del denaro

Secondo Georg Simmel, il problema esistenziale dell’uomo moderno è riconducibile a “come dare un senso alla propria vita quando la centralità dell’individuo non è più garantita dalle istituzioni”.

Il predominio dell’oggettività (tecnologia, progettazione consapevole) sulla soggettività (coscienza, abilità, talento individuale), condizione tipo della società metropolitana, rappresenta la genesi dell’alienazione, situazione sconosciuta all’uomo antico a causa del suo vivere incapsulato in una molteplicità di sfere tendenzialmente concentriche (famiglia, stirpe, corporazione, gruppo sociale, ecc…) che creavano un baluardo difensivo attraverso la condivisione.

La nemesi del destino umano è da ricercare, secondo il filosofo, nel momento storico che coincide con la rivoluzione industriale.

La divisione del lavoro immediatamente successiva all’introduzione delle macchine nel processo produttivo ha di fatto estraniato l’uomo dal suo ruolo storico di “autore del lavoro”, trasformandolo in un mero ingranaggio di un sistema economico-sociale che ai suoi vertici aveva l’elemento “tecnologia”.

Il commercio ha contribuito a dare il colpo di grazia alla vecchia società agricola attraverso l’introduzione dell’elemento regolatore “denaro” che, fungendo da ordinatore di un sistema per natura caotico (ogni singolo operatore del mercato risulta di fatto perseguire il proprio interesse individuale), ha contribuito in maniera sostanziale alla spersonalizzazione dell’individuo.

Nella sua opera “La filosofia del denaro” (1900), Simmel ha illustrato brillantemente il procedimento di monetizzazione di ogni variabile sociale, ponendo come limite estremo del processo la misurazione finanziaria del tempo ed individuando come l’ambiente ideale per questa tipologia di società (impostata quindi su moneta, commercio e spersonalizzazione) sia rappresentato dalla metropoli, denotata e connotata nei suoi aspetti peculiari.

Dal punto di vista neuro psicologico, l’ambiente metropolitano offre o, meglio, impone all’abitante un insieme di stimoli in rapida e continua evoluzione e perciò praticamente indecifrabili singolarmente, con il risultato tipico rappresentato dalla percezione di un senso d’ansia che, guarda caso, è sconosciuto al mondo rurale. Appare evidente l’allegoria che può interessare la sfera tipicamente imprenditoriale, con l’altrettanto evidente necessità che la manifestazione dell’azienda nella società (anche e soprattutto nel contesto attuale) non debba essere vissuta attraverso l’isolamento quanto piuttosto grazie ad una forte contestualizzazione ambientale e sociale.

Il sintomo principale del disagio è rappresentato dall’atteggiamento tipico dell’uomo metropolitano, caratterizzato dall’ostentazione di indifferenza mista a scetticismo, che Simmel unisce all’incapacità di emozioni vere dovuta alla sovrastimolazione iniziale.

L’individuo sottoposto a continui stimoli diviene via via meno ricettivo, finendo per consumare le proprie energie nel caos emotivo generato dal susseguirsi di notizie e stimoli fuorvianti. In questo modo subentra una sorta di incapacità di reazione critica.

Tutto diventa opaco e così è possibile che la valutazione puramente pecuniaria dell’oggetto finisca per diventare prevalente sulle sue caratteristiche. Così si diffonde anche un altro sintomo tipico della metropoli: l’insensibilità alle distinzioni, nonostante la libertà percepita. Libertà che l’uomo deve e può affermare attraverso un recupero dei rapporti che tragga forza proprio dal distacco e dall’indifferenza che generano alienazione.

La concentrazione degli sforzi deve quindi mirare al superamento delle barriere, dell’isolamento e dell’omologazione al preconfezionato, verso il recupero della socialità e della condivisione. La grande forza è rappresentata dall’affermazione di una libertà individuale che diventa scelta di contesto, a favore dell’ambiente e della collettività.

In questo modo l’uomo (e l’imprenditore) può sfruttare l’opportunità data dalla società moderna, che per sua caratteristica oscilla continuamente tra processi di socializzazione e di personalizzazione, trovando il giusto equilibrio tra economia, ambiente e società, con una manifestazione imprenditoriale sempre più legata alla responsabilità sociale.

Autore: Cristiano Corghi – Sistema Ratio Centro Studi Castelli

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