11 settembre 2001, 21 anni fa il giorno che cambiò la storia dell’umanità

Ore 7:59 di martedì 11 settembre 2001, dall’aeroporto Internazionale Logan di Boston parte il Boeing 767 dell’American Airlines 11 diretto a Los Angeles con a bordo 76 passeggeri. Dallo stesso aeroporto alle 8:14 decollerà l’United Airlines 175 con 51 persone, anch’esso diretto nella città californiana.

Questi due aerei, purtroppo, non arriveranno mai a destinazione poiché saranno dirottati da dieci attentatori, cinque ciascuno, che li faranno schiantare contro il simbolo della potenza americana, le Torri Nord e Sud del World Trade Center, un complesso di edifici situato a sud dell’isola di Manhattan a New York.

Alle 8:46, infatti, l’America Airlines 11 si schianterà contro la facciata settentrionale della Torre Nord e, poco dopo, alle 9:03, sarà colpita dal secondo aereo dirottato la Torre Sud.

In seguito all’impatto la situazione per le migliaia di persone presenti all’interno degli edifici sarà drammatica, in molti tenteranno la fuga, possibile solo a chi si trovava ai piani inferiori. Le fiamme si propagheranno, non lasciando purtroppo scampo. Almeno 200 persone per disperazione moriranno saltando dalle Torri e cadendo al suolo o sugli edifici circostanti. Furono 2977, in tutto, coloro che morirono per la tragedia, tra cui anche i passeggeri dei due aerei che vi si abbatterono e quelli degli altri due, l’United Airlines 77 e 93 che si schiantarono, il primo contro la facciata ovest del Pentagono in Virginia e il secondo, probabilmente diretto al Campidoglio, ma deviato dalla rivolta dei passeggeri, in un campo in Pennsylvania.

Non si può non tenere conto anche di coloro che decedettero tempo dopo a causa delle nubi tossiche respirate negli anni e i 441 soccorritori che con coraggio e temerarietà si diressero dentro alle fiamme tentando l’impossibile.

Quando cadde la torre Sud, la seconda ad essere stata colpita, alle 9:59 e la nord alle 10:28 per le centinaia di persone all’interno non vi fu scampo. Col loro crollo anche gli edifici circostanti cedettero in modo parziale o totale.

L’organizzatore dell’attentato alle torri gemelle si scoprì essere Osama Bin Laden, terrorista Saudita, fondamentalista islamico sunnita e fondatore delle più grande organizzazione terroristica internazionale, Al Quaida. Egli sarà ucciso il 1 maggio 2011 dall’esercito americano. Con questo attentato vennero sconvolti gli equilibri globali e, ancora oggi, per l’Occidente è una ferita aperta.

Dove una volta c’erano le torri, può ora ammirare il One World Trade Center, il sesto grattacielo più alto del mondo che sorge vicino al National September 11 Memorial e Museum, che contiene i reperti storici di quella drammatica mattinata di inizio settembre.

Anche il presidente della Regione Veneto Luca Zaia ha voluto ricordare la tragedia negli Usa: “Sono passati 21 anni da quel pomeriggio dell’11 settembre 2001, che ciascuno di noi ricorda come una giornata dolorosa non solo per il popolo americano, ma per tutto l’Occidente. Ricordo perfettamente quel giorno, peraltro mi trovavo in aeroporto: presi il volo Delta diretto a New York, che tornò subito indietro a Venezia. Ricordo il dramma delle immagini che hanno fatto il giro del mondo, ricordo le immagini dei morti, della immensa tragedia che ci ha colpiti tutti”.

“La mia mente rammenta gli aerei sulle Twin Towers a New York e sul Pentagono, e il velivolo schiantatosi in Pennsylvania diretto alla Casa Bianca, che dettero l’impressione vivida di una tragedia epocale, di un giorno dopo il quale nulla sarebbe stato come prima. – prosegue – Oggi esprimo la mia vicinanza, a nome di tutti i veneti, ai 14.000 cittadini statunitensi residenti sul nostro territorio. Resistere al fanatismo violento è un dovere che ci accomuna, oggi come allora, soprattutto quando vengono colpiti civili inermi nelle loro attività quotidiane”.

“Il Veneto – conclude – desidero rammentarlo, ha eretto un monumento unico in Europa, precisamente a Padova, proprio nelle vicinanze della Cappella degli Scrovegni, come memoriale all’11 settembre, intitolato “Memoria e luce”, opera dell’architetto Daniel Libeskind, lo stesso artista che ha messo la sua firma sulla ricostruzione di Ground Zero. L’opera è un vero e proprio capolavoro: rappresenta un grande libro di vetro e di acciaio, aperto e orientato verso la Statua della Libertà di New York. Un’opera simbolo concreto di libertà e democrazia, che dovrebbero rappresentare un valore indiscutibile e inestimabile per tutti i popoli della Terra”. 

(Foto: web).
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