Ti colpisce subito: lo sguardo di alcune persone si fa notare immediatamente, ti resta impresso, ti fa capire un mondo interiore e una passione autentica. E’ come se qualcosa cambiasse all’improvviso alcuni circuiti ordinari delle nostre esistenze, alcune visioni frettolose, un certo grigiore e una diffusa stanchezza che sembrano accompagnare vari incontri delle nostre giornate.
E’ la luce negli occhi di chi ha trovato la perla preziosa, il tesoro che vale, le cose che contano davvero, il significato profondo della vita. E’ una luce capace di illuminare, di ispirare, di far gioire: non lascia assolutamente indifferenti coloro che hanno ancora voglia di stupore, bellezza e gratitudine. Sono occhi che sorridono, che generano calore, confidenza e disponibilità, e sono affascinanti perché attraversati dalla benevolenza e dall’umiltà di chi scommette ancora sull’amicizia e sulla fraternità, anche e soprattutto ai nostri giorni.
Perché tutto questo? Perché un simile fenomeno così espressivo e felice, che fa ancora notizia, dentro i percorsi di un’umanità che ha dedicato pensieri, poesie, dialoghi e canzoni proprio a questa luce originalissima e inimitabile negli incontri di uomini e donne della nostra epoca? Molto probabilmente, perché ormai da diverso tempo, nelle analisi sociologiche, si parla di passioni spente, di pessimismo, di individualismo e di rifugio nel privato, tutte situazioni che la recente vicenda pandemica ha in qualche modo contribuito a consolidare in ampi strati della società.
E’ come se a un certo punto fosse scattato un fuggi fuggi generale dettato dall’istinto di sopravvivenza, dall’ansia di salvezza dei singoli, da un sentimento di sgomento e paura sulla visione del presente e del futuro, soprattutto in tema di relazioni fra le persone. Lo ha confermato proprio di recente lo scrittore Paolo Giordano, interrogandosi su quale eredità morale ci avrebbe lasciato l’emergenza sanitaria legata al Covid, e spiegando la sua personale risposta “poco incoraggiante”. “La pandemia ha lasciato un mondo più diviso, confuso, incattivito e disuguale – ha affermato – un mondo sfranto, che necessita anzitutto di medicamento sociale e politico, e che se non lo riceverà, cercherà soccorso nell’irrazionalità”. E se tutto questo corrisponde al vero, si comprende bene come le ricette, le soluzioni, le vie d’uscita non siano facili, e sicuramente non rapide.
La “salvezza” generale, comunque, può passare solo attraverso una rinascita dello spirito di comunità, una ripresa di contatti e di rapporti veri fra le persone, uno stile di accoglienza e di coesione che rimetta a tema e realizzi in pratica la vita buona per tutti.
Cercasi dunque persone resilienti, fiduciose, coraggiose, entusiaste. Con quella luce negli occhi che fa la differenza. Sono quelle che esprimono in maniera spontanea e diretta le loro passioni, le cose che hanno a cuore, gli obiettivi e i traguardi dell’esistenza quotidiana che li mettono nella condizione di tenere sempre alto il livello, e di guardare alle cose importanti, essenziali, decisive, fondamentali per raggiungere soddisfazioni, equilibrio e benessere psicologico e morale. Per se stessi e per gli altri. Essi hanno gli occhi “che parlano” perché non sono chiusi in se stessi ma hanno la forza e la voglia di incontrare e dialogare con tutti, sono animati dalla vitalità del loro talento e delle loro idee, non temono le critiche di chi sa parlare troppo spesso solo per invidia e gelosia, hanno una giusta stima del proprio naturale impasto personale di pregi e difetti. In una parola, sono guidati dalla passione che accende i sensi e le azioni, e con il loro entusiasmo misurato e concreto dimostrano che i sogni si possono realizzare, si possono avverare, e che diventano principio di realtà quando si costruiscono bene insieme, non da soli.
Certo, non si trovano molto facilmente, ma sono molti di più di quello che noi possiamo pensare. Magari sono poco inclini alle chiacchiere e alle tentazioni di una visibilità fine a se stessa. Per fortuna, diciamo noi. Perché possiamo ben dire che in tanta parte del mondo culturale, economico e sociale vince la qualità e la serietà di personalità che con intraprendenza e grande forza di volontà, determinazione e visione d’insieme sanno gettare il cuore oltre l’ostacolo e non si fanno sconfiggere dai rischi, dai pericoli e dalle difficoltà. La luce dei loro occhi corrisponde alla gentilezza del loro cuore. Non ripiegano mai dentro logiche private ed egoistiche, ma vivono la complessità del loro tempo con la leggerezza di chi osa proiettare lo sguardo verso mete sempre più alte di pienezza e di umanità.
“Fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute et canoscenza” : la celebre frase della Divina Commedia è tratta dal XXVI canto dell’Inferno, una piccola orazione dalla potenza straordinaria, attraverso la quale Ulisse persuade ed esorta i fidati compagni a proseguire il viaggio verso l’ignoto. E’ il grande tema della libertà e della responsabilità insieme, che il sommo poeta Dante sa esprimere in maniera mirabile con declinazione perfetta anche per i nostri giorni.
Ecco, chi ha la luce negli occhi ha deciso di spendersi in libertà per alti ideali con fatti eloquenti, e mette in gioco la propria credibilità e il proprio bagaglio di valori e di esperienze perché è mosso da una dimensione interiore e spirituale che illumina, accende e motiva. E non è bravo solo nelle azioni concrete, ma anche nella comunicazione di quello che sente e di quello che vive, di quello che vuole e di quello che spera. Come il suo sguardo è limpido è e intenso, e il suo saluto caloroso e sincero, così i suoi discorsi non sono mai appesantiti da artifici e retorica, da tempi lunghi, ripetizioni e giri di frasi inutili. Essi hanno invece la capacità di parlare al cuore con sincerità, di suscitare emozioni vere, di aprire orizzonti inediti.
Queste persone sono espressive e convincenti anche con le parole, dunque, non solo con i fatti. Sono felici dentro, insomma, e riescono ad essere punti di riferimento di straordinaria valenza. Per chi sa capire, per chi sa accogliere, per chi accetta la sfida del cambiamento. Il mondo lacerato, affaticato e stanco oggi ha sicuramente bisogno del loro sguardo e della loro passione vitale per trovare conforto, forza e cura. A volte, nella notte, occorre forzare l’alba a nascere. La luce negli occhi ci aiuterà.
(Foto: Freepik).
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