Oggi, giovedì 17 novembre, è la Giornata internazionale degli studenti, una ricorrenza che ogni anno vuole dare valore al diritto allo studio e alla libertà di esprimersi.
Una data, però, che ricorda anche una pagina buia della Storia, ovvero l’anniversario degli eccidi di studenti e professori cecoslovacchi, che si opponevano ai nazisti.
Era il 28 ottobre 1939 quando si svolse una manifestazione studentesca a Praga, alla Facoltà di Medicina dell’Università Carolina, repressa dalle autorità naziste lì presenti.
In quell’occasione venne colpito uno studente, Jan Opletal, il quale perse la vita qualche giorno dopo, l’11 novembre, a causa della ferita d’arma da fuoco. Il 15 novembre la sua salma avrebbe dovuto essere trasportata da Praga alla Moravia, dove viveva: ad accompagnarlo, un corteo composto da migliaia di studenti, che ben presto divenne una manifestazione anti-nazista.
La reazione dei nazisti fu pesante: gli istituti superiori del territorio vennero chiusi, 1.200 studenti arrestati e deportati in campo di concentramento e il 17 novembre nove persone, tra studenti e professori, vennero giustiziate senza processo.
Nel 1941 per la prima volta venne istituita questa giornata mondiale a Londra, dal Collegio internazionale degli studenti, una ricorrenza poi portata avanti dall’Unione internazionale degli studenti.
Attualmente, a parlare molto del mondo della scuola e del significato dello studio è l’autore-docente pordenonese Enrico Galiano, inserito nella lista dei 100 migliori insegnanti d’Italia e creatore della webserie “Cose da prof”.
Significativi, ad esempio, i messaggi lanciati su Fb alla popolazione studentesca, come ad esempio quello dello scorso 8 ottobre, intitolato “Se vuoi fregare il sistema, studia”.
“Studia. Non farlo perché ti dicono che devi: fallo per te. Fallo per riuscire a leggere un post e capire davvero quello che dice, ma soprattutto cosa sta cercando di venderti – si legge – Fallo per sgamare quando dall’alto di un microfono qualcuno ti sta offrendo una soluzione facile: studiare è anche scoprire quanto siano sempre false, le soluzioni facili”
.”Studia. Non farlo per il pezzo di carta: fallo perché studiare ti permette di non abbassare mai la testa davanti ai potenti, di guardarli negli occhi e inchiodarli alle loro responsabilità – prosegue – Fallo perché nessuno possa mai ridurti a pedina del suo gioco: studiare non è riempire la testa di cose, ma liberarla da chi ti ci vuole mettere i piedi sopra”.
“Studia. Non farlo per far contenti i tuoi: fallo per te. Fallo per imparare a riconoscere la bellezza, quando ce l’hai davanti; per difenderla, quando qualcuno te la vuole portare via – conclude – Fallo perché è l’unico modo per far sì che ce ne sia ancora: là fuori, e soprattutto dentro di te”.
(Foto: Freepik).
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