La Giornata Internazionale delle Ostriche si celebra dal 1991 ed è una ricorrenza utile a ricordare le caratteristiche che rendono questo particolare mollusco unico in natura.
Le ostriche sono molto importanti per l’ecosistema marino, e sono sempre più spesso associate all’uso che l’uomo fa di esse, ma in realtà sono creature la cui tutela dovrebbe essere maggiore.
Considerati a volte come ‘cibo afrodisiaco‘ o come portatori delle preziose perle, questi molluschi hanno caratteristiche molto particolari.
Qual è il motivo di questa celebrazione? Le ostriche, come detto, sono amiche della natura: hanno i gusci con una capacità di assorbimento superiore di CO2 e contribuiscono alla sostenibilità ambientale.
La vera minaccia per questo mollusco è l’inquinamento e anche la pesca a strascico degli oceani, che danneggia l’habitat delle ostriche, disturbando l’ecosistema in cui vivono.
Non solo, in genere le ostriche sono pescate ad appena due anni, mentre mediamente raggiungono 35 anni di vita. Il danno procurato alle ostriche è un danno procurato all’intero ecosistema; queste creature, infatti, in natura servono come una specie di ‘filtro‘ contro l’inquinamento.
Le ostriche riescono a filtrare ogni giorno fino a circa 200 litri d’acqua. Uno studio scientifico pubblicato nel 2022 sulla rivista Science of The Total Environment ha evidenziato l’importanza dei gusci di cozze e vongole utili nella lotta all’inquinamento, in grado di assorbire anidride carbonica.
Una nuova analisi ha evidenziato che qualcosa di simile vale anche per le ostriche: il guscio è in grado di catturare anidride carbonica e sottrarla all’ambiente, contribuendo al mantenimento dell’equilibrio dell’ecosistema.
Anche in Veneto, nel cuore della Riserva MaB Unesco del Delta del Po, abbiamo le ostriche.
Un esempio è l’imprenditore Alessio Greguoldo che dal 2016 alleva un’ostrica unica nel suo genere per dolcezza e consistenza e che nel giro di pochi anni si è fatta strada sulle tavole stellate di tutta Italia.
(Foto: archivio Qdpnews.it).
#Qdpnews.it