Oggi, giovedì 26 gennaio, è la prima Giornata nazionale della memoria e del sacrificio degli Alpini, stabilita dalla legge n. 44 del 5 maggio 2022 e approvata all’unanimità dal Parlamento.
Tale data ricorda la battaglia di Nikolajewka combattuta il 26 gennaio 1943 dagli Alpini, durante la ritirata dal fronte russo: in quella data ci fu uno scontro tra le forze di occupazione dell’Asse e le truppe sovietiche.
Lì si consumò l’annientamento delle truppe italiane, con solo una minima parte in grado di uscire dalla sacca. Gli Alpini si trovarono bloccati dal gelo della steppa russa, accerchiati da un esercito molto più numeroso e meglio armato, ma la volontà di “tornare a baita” (come scrisse Mario Rigoni Stern tra le proprie pagine) fu più forte della paura di morire.
Così gli Alpini si lanciarono all’assalto di Nikolajewka, sfondando la sacca in cui l’Armata rossa aveva chiuso gli italiani e consentendo di aprire la strada verso la salvezza. La ritirata avvenne in condizioni disumane, all’insegna della scarsità di mezzi e del gelo russo.
Oggi lo scopo del provvedimento è quello di tenere vivo il ricordo di quella battaglia e di promuovere “i valori della difesa della sovranità e dell’interesse nazionale, nonché dell’etica della partecipazione civile, della solidarietà e del volontariato, che gli Alpini incarnano”.
Nonostante ciò, non sono mancate alcune contrarietà e l’opinione che fosse più opportuno istituire tale giornata il 15 ottobre, in riferimento a quel 15 ottobre 1872 in cui venne fondato il Corpo degli Alpini.
Da ricordare, tuttavia, che la data è stata scelta in autonomia dal Parlamento.
A tal proposito Sebastiano Favero, presidente dell’Associazione nazionale Alpini, ha evidenziato pubblicamente la rilevanza di “ricordare il sacrificio degli Alpini che in quel momento volevano solo tornare a casa”.
In questi anni, pur non essendo ancora stata riconosciuta la giornata nazionale, in Italia sono state censite oltre 150 manifestazioni in memoria di quella battaglia e sacrificio.
(Foto: Facebook).
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