La solennità del Corpus Domini che si celebra oggi è una delle più sentite dalla devozione popolare e dall’intera Chiesa, perché mette al centro il Santissimo Sacramento dell’Altare, ovvero Dio stesso.
Come noto, l’istituzione della festa fu voluta da Papa Urbano IV, il francese Jacques Pantaléon, con la bolla “Transiturus” nel 1264. In realtà, era già celebrata a livello diocesano a Liegi, dove era stata “promossa” dalla monaca agostiniana Giuliana de Cornillon.
Da giovane, la religiosa aveva avuto la visione di una luna piena con una macchia o una striscia scura a significare la mancanza di una festa. Successivamente, le sarebbe apparso lo stesso Gesù per chiederle di adoperarsi per l’istituzione della festa in riparazione alle offese all’Eucarestia. Divenuta priora di Mont Cornillon, inviò diverse petizioni, indirizzate, tra gli altri all’arcivescovo Robert de Thourotte e allo stesso Pantaléon, all’epoca arcidiacono di Liegi.
Durante il Pontificato di Urbano IV si verificò anche il miracolo di Bolsena, nel 1263, che contribuì alla decisione di estendere la festa a tutta la Chiesa. La storia del prodigio è nota: un sacerdote boemo, indicato in Pietro da Praga, dubitava della reale presenza di Cristo nell’Eucarestia. Ma mentre celebrava la Messa nella basilica di S. Cristina, al momento della consacrazione dall’Ostia uscirono gocce di sangue che macchiarono il corporale e alcuni gradini davanti all’altare. Mentre le lastre di marmo sono rimaste nella cittadina viterbese, l’Ostia e il corporale furono portati a Orvieto, dove era in costruzione il celebre Duomo.
È opinione diffusa che il gioiello architettonico della cittadina umbra sia stato costruito appositamente per ospitare le reliquie del miracolo di Bolsena. In realtà non è così, è però indubbio che il mistero eucaristico è qui potentemente evocato dal corporale di Bolsena, per il quale venne appositamente fabbricata la cappella, che ora lo custodisce gelosamente.
La prima pietra del Duomo fu posta nel 1290, la Cappella del Miracolo fu invece realizzata a metà del ‘300. Non si contano le preghiere dedicate all’Eucarestia.
Senza dubbio gli inni più celebri sono quelli attribuiti a San Tommaso d’Aquino, che li avrebbe composti su incarico dello stesso Urbano IV. Delle cinque composizioni, le più note sono certamente il “Pange lingua“, con le ultime due strofe “Tantum ergo“, ancora oggi cantate durante le esposizioni e le benedizioni eucaristiche.
La tradizione delle decorazioni floreali legate alla festa del Corpus Domini nasce a Roma, nella prima metà del Seicento, all’interno della Basilica Vaticana. L’idea è attribuita a Benedetto Drei, responsabile della Floreria vaticana, e al figlio Pietro, che realizzarono quadri con i fiori come se fossero tessere di un mosaico. Le infiorate si diffusero soprattutto nella zona dei Castelli Romani e nel 1778 fu realizzata la prima per il Corpus Domini a Genzano.
La festa del Corpus Domini si celebra il giovedì successivo alla domenica della Santissima Trinità; tuttavia, con la soppressione di alcune festività religiose, in Italia dal 1977 la solennità è stata spostata alla domenica.
(Foto: archivio Qdpnews.it – Wikipedia).
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