Secondo qualche fonte, Arcadio subì il martirio in Acaia, ma molte altre testimonianze son concordi nel farne un martire di Cesarea di Mauritania (Africa).
La più attendibile conferma di questa collocazione topografica è la frase: “De natali S. Arcadii, qui habet natale pridie idus ianuarii in Civitate Cesareae Mauritaniae”, soprascritta a un sermone di s. Zenone vescovo di Verona. Piuttosto difficile è invece determinare l’epoca del martirio di Arcadio, ma si può pensare che egli morì circa il 304, nel corso dell’ultima persecuzione pagana. La furia dei persecutori era scatenata e bastava il più piccolo sospetto per giustificare perquisizioni e razzie; ogni giorno processioni e sacrifici idolatrici si mescolavano alle esecuzioni dei cristiani, perciò Arcadio, cittadino piuttosto in vista, disgustato, fuggì da Cesarea. Ben presto la sua assenza fu notata e i soldati trassero in arresto un suo parente per servirsene come ostaggio e sollecitare il suo ritorno. Arcadio si presentò al giudice che gli ingiunse di sacrificare agli dei, ma Arcadio sdegnosamente rifiutò e fu condannato a morire tra atroci tormenti.
La festa di Arcadio è celebrata il 12 gennaio nei martirologi latini, mentre in quelli orientali il suo nome non figura. Prezioso documento del culto di Arcadio è il sermone di s. Zenone che, probabilmente, era di origine africana e aveva una grande devozione per Arcadio. Si crede che Zenone abbia portato gli Acta a Verona, dal momento che ne fa esplicita menzione all’inizio del suo panegirico.
(Foto: web).
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