Santi, beati e ricorrenze di oggi, giovedì 19 maggio: San Pietro Celestino V papa (Pietro del Morrone)

Pietro Angelerio da Morrone fin da giovane scorge nel silenzio e nella bellezza della natura la dimensione favorevole a contemplare il Creatore per servire i fratelli. Nato in una famiglia contadina ad Isernia nel 1215, penultimo di dodici figli, presto orfano di padre, è avviato dalla madre agli studi ecclesiastici.

Attratto dalla vita monastica, entra nell’Ordine benedettino. A 24 anni diviene sacerdote, ma presto sceglie la vita eremitica sul Monte Morrone in Abruzzo. Preghiera, penitenza e digiuno scandiscono le sue giornate. I “Celestini” si espandono fondando monasteri e restaurando abbazie cadenti. In Europa si diffonde la sua fama di uomo di Dio e a lui accorrono da ogni dove per ottenere consiglio e guarigioni.

A tutti indica la conversione del cuore come via per la pace. È il 1292: alla morte di Papa Niccolò IV seguono 27 mesi di Sede vacante. Gli undici cardinali elettori non riescono a trovare un accordo, polarizzati dal conflitto tra le famiglie Orsini e Colonna. La fama dell’eremita, noto per i miracoli e l’integra condotta spirituale, portano gli elettori a individuare proprio in lui il candidato ideale per il superamento dello stallo.

Raggiunto nella spelonca in Maiella da una delegazione di prelati, Pietro in un primo momento rifiuta, poi comprende che è Dio a chiamarlo a una responsabilità tanto alta. Il 29 agosto 1294, scortato da re Carlo si reca a L’Aquila seduto su un asino, per ricevere la tiara nella grande chiesa di Santa Maria a Collemaggio, da lui eretta qualche anno prima. Sceglie il nome di Celestino V e indice il primo Giubileo della storia, noto come “Perdonanza”.

Presto capisce di non essere libero nell’esercizio del ministero, strattonato da chi in Curia spera di trarre vantaggi dalla sua inesperienza di governo. Indice un Concistoro e nomina 12 cardinali. Nella piccola cella di Castel Nuovo, divenuta sua dimora, matura la decisione di rinunciare al Pontificato, sostenuto anche dal parere del cardinale Benedetto Caetani, che gli succederà con il nome di Bonifacio VIII.

Il 13 dicembre 1294 Celestino lascia i paramenti sacri e si riveste del vecchio saio. Solo undici giorni dopo viene eletto il nuovo Papa, che fa condurre Pietro, inizialmente fuggito in luoghi deserti, nel castello di Fumone. Qui, in una cella angusta, l’eremita muore in preghiera il 19 maggio 1296. Passato alla storia per “il gran rifiuto” deplorato da Dante nella Divina Commedia, egli è esempio di libertà evangelica e santità.

Viene infatti canonizzato da Clemente V nel 1313. I resti mortali conservati nella Basilica di Collemaggio sono meta di costanti pellegrinaggi. Tra i più illustri quello, nel 2009, di papa Benedetto XVI, che qui ha voluto lasciare il pallio ricevuto ad inizio pontificato.

(Foto: archivio Qdpnews.it – Wikipedia).
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