Santi, beati e ricorrenze di oggi, lunedì 11 luglio: San Benedetto da Norcia, monaco, patrono d’Europa

Fratello di Santa Scolastica, nacque verso il 480 nella città umbra di Norcia. Il padre Eutropio, figlio di Giustiniano Probo della gens Anicia, era Console e Capitano Generale dei Romani nella regione di Norcia, mentre la madre era Abbondanza Claudia de’ Reguardati di Norcia; quando ella morì, secondo la tradizione, i due fratelli furono affidati alla nutrice Cirilla.

A 12 anni fu mandato con la sorella a Roma a compiere i suoi studi, ma come racconta San Gregorio Magno nel II Libro dei Dialoghi, fu sconvolto dalla vita dissoluta della città. Disprezzò quindi gli studi letterari, abbandonò la casa e i beni paterni e cercò l’abito della vita monastica perché desiderava di piacere soltanto a Dio. 

All’età di 17 anni, insieme con la sua nutrice Cirilla, si ritirò nella valle dell’Aniene presso Eufide (l’attuale Affile). A Subiaco incontrò Romano, monaco di un vicino monastero retto da un abate di nome Adeodato, che, vestitolo degli abiti monastici, gli indicò una grotta impervia del Monte Taleo, dove Benedetto visse da eremita per circa tre anni, fino alla Pasqua dell’anno 500.

Conclusa l’esperienza eremitica, accettò di fare da guida ad altri monaci in un ritiro cenobitico presso Vicovaro ma, dopo che alcuni monaci tentarono di ucciderlo con una coppa di vino avvelenato, tornò a Subiaco.

Qui rimase per quasi trent’anni, predicando il Vangelo ed accogliendo discepoli sempre più numerosi, fino a creare una vasta comunità di tredici monasteri, ognuno con dodici monaci ed un proprio abate, tutti sotto la sua guida spirituale.

A Cassino, sopra un’altura, fondò il monastero di Montecassino: qui Benedetto compose la sua Regola verso il 540. Prendendo spunto da regole precedenti, in particolare quelle di san Giovanni Cassiano e san Basilio, ma anche San Pacomio, San Cesario e l’Anonimo della Regula Magistri, con il quale ebbe stretti rapporti proprio nel periodo della stesura della regola benedettina, egli combinò l’insistenza sulla buona disciplina con il rispetto per la personalità umana e le capacità individuali, nell’intenzione di fondare una scuola del servizio del Signore.

In questa scuola hanno un ruolo determinante la lettura meditata della parola di Dio e la lode liturgica, alternata con i ritmi del lavoro in un clima intenso di carità fraterna e di servizio reciproco.

Nel solco di San Benedetto sorsero nel continente europeo e nelle isole centri di preghiera, di cultura, di promozione umana, di ospitalità per i poveri e i pellegrini. Due secoli dopo la sua morte, saranno più di mille i monasteri guidati dalla sua Regola. Paolo VI lo proclamò patrono d’Europa nel 1964. Si ritiene sia morto il 21 marzo 547 a Montecassino.

Già nell’VIII secolo, la festa di San Benedetto si cominciò a celebrare l’11 luglio, giorno della traslazione delle reliquie del santo all’Abbazia di Fleury, a Saint – Benoît sur Loire in Francia, nel 660, dove si trovano ancora oggi la maggior parte delle sue ossa

(Foto: Wikipedia)
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