Santi, beati e ricorrenze di oggi, lunedì 2 gennaio: Santi Basilio Magno e Gregorio Nazianzeno, dottori della Chiesa

Basilio nasce a Cesarea, in Cappadocia, nel 330 da una famiglia profondamente cristiana. Compì gli studi a Cesarea, a Costantinopoli e poi ad Atene, dove ritrovò Gregorio di Nazianzo, l’amico del cuore fin dal tempo degli studi a Cesarea. Qui vissero insieme, applicandosi allo studio e alla ricerca della vera sapienza. Intorno a loro si formò un circolo di amici animati dalla stessa tensione di ricerca, che riconoscevano in Basilio il loro capo morale.

Ma dopo cinque anni di studi nella capitale della sapienza greca, Basilio tornò in patria. Nel 355, intraprese un lungo viaggio che gli permise di conoscere la vita monastica in Siria, Palestina, Egitto e Mesopotamia. Ricevuto il battesimo, si ritirò nella solitudine di Annesi, sulle rive dell’Iris, dove presto lo raggiunse l’amico Gregorio, e dove visse un’esperienza di vita monastica fatta di preghiera, lavoro manuale, austerità e studio della Scrittura e delle opere di Origene.

Divenuto vescovo di Cesarea, si adoperò con tutte le sue forze per il servizio della Parola di Dio, opponendosi a tutti coloro che ne davano una interpretazione riduttiva o distorta, e promuovendo l’esercizio della carità: nei dintorni di Cesarea edificò un vasto complesso con diversi reparti per l’assistenza ai pellegrini e la cura dei malati, una vera “città della carità”, che fu chiamata poi Basiliade, una delle meraviglie del mondo. San Benedetto indica nella sua Regola il santo Padre Basilio come un Maestro.

Basilio morì il 1° gennaio 379, lasciando alla Chiesa un ricco patrimonio di tesori spirituali.

Gregorio nasce ad Arianzo, una borgata presso Nazianzo, in Cappadocia, verso il 330. Per la sua formazione culturale i genitori scelsero le migliori scuole del tempo: iniziò gli studi a Cesarea, insieme a Basilio che divenne il suo più caro amico, poi passò a Cesarea di Palestina, quindi ad Alessandria, nella scuola dove ancora echeggiava la voce di Origene, e infine approdò ad Atene. Qui il suo sodalizio con Basilio si consolidò. Dopo il battesimo si ritirò, nel 355, a vita monastica prima sulle sponde dell’Iris con Basilio e poi nel monastero fondato da Basilio stesso a Neocesarea.

Su pressione del padre prima e poi dell’amico Basilio dovette accettare di essere ordinato prete e poi consacrato vescovo per dare il suo contributo alla concordia nella Chiesa e al ritorno delle comunità cristiane alla fede nicena. La sua esistenza si svolse tra la solitudine e la pace del monastero e il travaglio del servizio alla Chiesa in un tempo difficile di controversie teologiche e divisioni.

Nella sua casa natale di Arianzo egli morì nel 389-390. Se non riuscì come l’amico Basilio ad essere un uomo di governo, lasciò alla Chiesa una ricchezza incalcolabile con i suoi scritti, diventando uno dei maestri più letti ed amati in Oriente e in Occidente.

(Foto: wikipedia).
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