«Memoria della beata Maria Vergine Regina, che generò il Figlio di Dio, Principe della pace, il cui regno non avrà fine, ed è salutata dal popolo cristiano come Regina del cielo e Madre di misericordia» (Martirologio Romano).
Nel 1955 Pio XII, con l’enciclica Ad Coeli Reginam, istituisce questa festa per concludere il mese mariano. In seguito viene spostata al 22 agosto, sette giorni dopo l’Assunzione.
Il termine “regina” significa “governante”, epiteto difficile da associare alla Vergine che, oltre a proclamarsi «la serva del Signore» (Lc 1,38), vive sempre una vita in silenzio e di umiltà. La regalità di Maria è da ricollegare al suo intimo legame con il Figlio: la Madonna partecipa della gloriosa regalità di Gesù. Viene proposta come modello dei cristiani che, con il Battesimo, vengono rivestiti della regalità di Cristo e destinati a regnare con lui in eterno.
«La Vergine immacolata, finito il corso della sua vita terrena, fu assunta alla celeste gloria in anima e corpo e dal Signore esaltata quale regina dell’universo per essere così più pienamente conforme al figlio suo, Signore dei signori e vincitore del peccato e della morte» (Lumen gentium, 59).
Santa Augusta, vergine e martire, copatrona della diocesi di Vittorio Veneto
La sua vicenda si colloca nel V secolo, periodo in cui i Visigoti di Alarico invasero le Venezie. Secondo la tradizione un valoroso guerriero visigoto, di nome Matrucco, fortificò questo luogo per controllare la stretta di Serravalle: era il padre di Augusta. La bambina nacque verso il 410, ma la madre morì di parto e la piccola venne affidata alla nutrice Cita, una donna cristiana di Piai di Fregona che segretamente educò la piccola a questa nuova fede. Augusta alternava la preghiera all’esercizio della carità, non praticava il culto alle divinità pagane, rifuggiva i lussi della sua corte e rifiutava ostinatamente le offerte di matrimonio: tutto ciò insospettì il padre, che infine scoprì la fede in Cristo della figlia. Matrucco le chiese di abiurare, ma Augusta fu irremovibile. Venne imprigionata e sottoposta alle più atroci torture a cui sopravvisse: alla fine Matrucco ne ordinò la decapitazione. Era il 22 agosto, probabilmente dell’anno 425. Da allora la vita di Santa Augusta viene ricordata dai abitanti di Serravalle di Vittorio Veneto e dai pellegrini dell’intera diocesi che da secoli salgono al Santuario al monte Marcantone, soprattutto in occasione della sua festa che si celebra solennemente il 22 agosto di ogni anno.
(Foto: web).
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