Santi, beati e ricorrenze di oggi, martedì 31 maggio: Visitazione della Beata Vergine Maria

“Avrebbe potuto rimanere a casa per preparare la nascita di suo figlio, invece si preoccupa prima degli altri che di se stessa, dimostrando nei fatti di essere già discepola di quel Signore che porta in grembo. L’evento della nascita di Gesù è cominciato così, con un semplice gesto di carità; del resto, la carità autentica è sempre frutto dell’amore di Dio”.

Le parole pronunciate da Papa Francesco in un Angelus di qualche anno fa si riferiscono alla visita compiuta dalla Madonna alla cugina Elisabetta. La Chiesa ha deciso di ricordare questo momento, la Visitazione della Beata Vergine Maria, ogni 31 maggio a conclusione del mese mariano.

Narrato nel Vangelo di Luca, l’incontro tra le due parenti si pone cronologicamente poco dopo l’Annunciazione, momento nel quale Maria riceve lo straordinario messaggio che sarebbe diventata madre di Gesù per opera dello Spirito Santo.

Dopo l’annuncio dell’Angelo, la Vergine, afferma San Luca: “si mette in viaggio frettolosamente” per recarsi da Elisabetta e prestarle servizio. Forse si aggrega, assieme a Giuseppe, a una carovana di pellegrini che si dirigono verso Gerusalemme, attraversa la Samaria e raggiunge la Giudea, più precisamente la città di Ain-Karim, luogo nei pressi di Gerusalemme in cui la tradizione pone la famiglia di Zaccaria.

Due donne, una vergine, l’altra sterile, partoriranno per grazia di Dio e saranno testimoni di eventi irripetibili in tutta la storia dell’umanità. Giovanni il Battista, che sussulta nel grembo di Elisabetta con un sobbalzo di gioia riconoscendo in Maria la presenza del Messia, inizia già la sua missione di Precursore.

Il brano nel quale San Luca descrive l’incontro si conclude con l’inno del Magnificat, stupenda espressione “dell’amore gioioso che canta e loda l’amato”, come sottolinea San Bernardino da Siena.

Questo messaggio di ringraziamento al Signore è un autentico frammento di scuola di vita spirituale in cui Maria sente di appartenere agli Anawim, i poveri di Javhè, privi di mezzi materiali ma ricchi di Dio.

La festa della Visitazione è stata introdotta e diffusa dall’ordine francescano nel 1263; Urbano VI nel 1389 l’ha estesa a tutta la cristianità, fissandola al 2 luglio. L’attuale data del 31 maggio è opera della riforma liturgica attuata dal Concilio Vaticano II.

(Foto: archivio Qdpnews.it – Wikipedia).
#Qdpnews.it

Total
0
Shares
Related Posts