Santi, beati e ricorrenze di oggi, mercoledì 22 giugno: San Paolino di Nola

Vescovo di Nola nel V secolo d.C., venerato dalla Chiesa cattolica come santo.
Discendeva da ricca famiglia patrizia romana (nacque nel 355 a Bordeaux, dove il
padre era funzionario imperiale) e favorito nella carriera politica da amicizie
altolocate, divenne “consul suffectus”, cioè sostituto, e governatore della Campania.
Incontrò il vescovo Ambrogio di Milano e il giovane Agostino di Ippona, dai quali fu
avviato alla fede cristiana.

Ricevuto il battesimo verso i venticinque anni, durante un viaggio in Spagna conobbe e sposò Therasia. Dopo la morte prematura dell’unico figlioletto, Celso, entrambi si dedicarono interamente all’ascesi cristiana, sul modello di vita monacale orientale. Così, di comune accordo distribuirono le ingenti ricchezze ai poveri, e si ritirarono nella Catalogna, dove venne ordinato prete.

A Nola si preoccupò anzitutto di erigere un ospizio per i poveri, adattandone il primo piano a monastero, dove si ritirò con Therasia e alcuni amici. Nel 409 fu eletto vescovo di Nola. Morì a 76 anni, nel 431.

Scrisse i “Carmina”, che restano una delle più alte testimonianze della poesia cristiana dei primi secoli. Ci sono pervenuti 33 carmi di cui 14 carmi natalizi, ne compose uno ogni anno durante la sua permanenza a Nola, per il 14 gennaio, giorno del martirio di san Felice. È considerato il patrono dei suonatori di campane, o campanari, poiché a lui è attribuita, per convenzione, l’invenzione delle campane come oggetto utilizzato in ambito ecclesiastico.

San Tommaso Moro

Thomas More nacque a Londra il 7 febbraio 1478. Ancor giovanissimo, fu al servizio del cardinale John Morton, cancelliere di Enrico VII. La sua amicizia con Erasmo da Rotterdam iniziò nel 1499. Nel 1504 divenne membro del parlamento.

Nel 1510 Enrico VIII lo nominò rappresentante della corona a Londra, sotto sceriffo della città e giudice di Hampshire. Nel 1516 pubblicò il suo capolavoro, Utopia. Nel 1519 Enrico VIII lo nominò suo consigliere regio. Nel 1523 fu eletto presidente dei Comuni. Nel 1529 fu nominato Lord cancelliere, carica che tenne per quattro anni: infatti, nel 1532 si dimise perché non accettò l’Atto di Supremazia, per il quale il re diventava capo della Chiesa d’Inghilterra.

Moro abbandonò la vita pubblica, e si ritirò nella sua casa di Chelsea; accusato di alto tradimento, venne incarcerato nella Torre di Londra e condannato a morte. La decapitazione avvenne il 6 luglio 1535. Tommaso Moro appare come persona con una grande dedizione alla famiglia, erudito e coerente.
Fu beatificato da Leone XIII nel 1886 e canonizzato da Pio XI il 22 giugno 1935. Giovanni Paolo II lo ha dichiarato patrono dei politici e dei governanti mediante “motu proprio” firmato il 31 ottobre 2000.

(Foto: archivio Qdpnews.it – Wikipedia).
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