Santi, beati e ricorrenze di oggi, sabato 30 luglio: San Pietro Crisologo, vescovo e dottore della Chiesa

Nel 433 venne consacrato vescovo di Ravenna dal Papa in persona, Sisto III. Il soprannome di Pietro è “Crisologo”, che significa “dalle parole d’oro”. La sua identità di uomo e di vescovo viene fuori chiaramente dai documenti che possediamo, circa 180 sermoni. E’ lì che troviamo veramente lui, con una cultura apprezzabile in quei tempi e tra quelle vicende, e soprattutto col suo calore umano e con lo schietto vigore della sua fede.

Ravenna ai tempi di Pietro è una città crocevia di problemi e di incontri. Dall’Oriente lo consulta l’archimandrita Eutiche, in conflitto dottrinale col patriarca di Costantinopoli e con gran parte del clero circa le due nature in Gesù Cristo. Il vescovo di Ravenna gli risponde rimandandolo alla decisione del Papa – che ora è Leone I – “per mezzo del quale il beato Pietro continua a insegnare, a coloro che la cercano, la verità della fede”. Una rigorosa indicazione, espressa sempre con linguaggio amico, con voce cordiale.

Felice, vescovo di Ravenna dal 707 al 717, compilò una raccolta delle sue omelie, per un totale di centosettantasei; alcune di esse sono delle interpolazioni. Altre omelie scritte da Pietro sono invece incluse in altre raccolte sotto nomi diversi. In gran parte esse sono commenti brevi e concisi dei testi biblici. Pietro Crisologo spiegò in maniera molto efficace il mistero dell’Incarnazione, le eresie di Ario e di Eutiche, il Credo apostolico.

Ha inoltre dedicato una serie di omelie alla Vergine Maria e a san Giovanni Battista. Dopo l’invenzione della stampa, le sue opere furono pubblicate dapprima da Agapito Vicentino, e, successivamente da D. Mita e S. Paoli. Quest’ultima opera fu ristampata nella Patrologia latina, tomo LII. In seguito Fr. Liverani editò nove nuove omelie e pubblicò varie altre prediche da manoscritti trovati nelle biblioteche italiane.

(Foto: wikipedia).
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