Le origini del culto di san Demetrio non sono chiare: la prima prova della sua esistenza si ha soltanto 175 anni dopo il suo martirio e molti studiosi dubitano addirittura che sia mai esistito un Demetrio martire in Tessalonica. Tuttavia l’agiografia tradizionale su questo santo narra che fosse un diacono del luogo, trafitto da lance nei fianchi intorno al 306 d.C., durante le persecuzioni contro i cristiani volute dall’imperatore romano Diocleziano o forse Galerio.
Una tradizione più tarda vuole che sia stato un militare romano e addirittura un proconsole: per questo motivo venne adottato come santo protettore dai Crociati insieme a san Giorgio durante il Medioevo.
Le sue reliquie sono conservate a Salonicco, in Grecia, città della quale è anche il santo patrono ed il giorno in cui viene celebrato è il 26 ottobre. Il Martirologio Romano ne celebra la memoria invece il 9 aprile.
Le ossa di San Demetrio sono state trasferite dalla chiesa di San Lorenzo in Campo (Italia) a Salonicco, dapprima il teschio il 24 ottobre 1978, poi tutte le altre ossa, tranne i femori, nella primavera del 1980. I femori si possono venerare nella cripta della chiesa a San Lorenzo in Campo, mentre le altre reliquie sono conservate nella chiesa di San Demetrio a Salonicco.
La sua iconografia lo raffigura in armatura da soldato romano: dopo la caduta di Costantinopoli egli viene sempre più spesso associato a San Giorgio e insieme raffigurati a dorso di un cavallo, spesso di colore rosso per San Demeterio e bianco per San Giorgio.
(Foto: archivio Qdpnews.it – Wikipedia).
#Qdpnews.it