È patrono delle Guardie Svizzere pontificie e di mendicanti, albergatori, cavalieri. È venerato dalla Chiesa Cattolica e anche da quelle ortodossa e copta. È uno dei fondatori del monachesimo in Occidente e uno dei primi santi non martiri proclamati dalla Chiesa. Ma ciò che ha reso famoso San Martino di Tours, in Francia, è l’episodio del mantello.
Deriva da questo l’espressione “estate di San Martino” perché secondo la tradizione, appunto, il Santo nel vedere un mendicante seminudo patire il freddo durante un acquazzone, gli donò metà del suo mantello; poco dopo incontrò un altro mendicante e gli regalò l’altra metà del mantello: subito dopo, il cielo si schiarì e la temperatura si fece più mite.
L’Estate di san Martino indica un eventuale periodo autunnale in cui, dopo le prime gelate, si verificano condizioni climatiche di bel tempo e relativo tepore. Nasce in Pannonia, oggi in Ungheria, a Sabaria da pagani. Viene istruito sulla dottrina cristiana ma non viene battezzato. Figlio di un ufficiale dell’esercito romano, nel 361 fonda a Ligugé una comunità di asceti, che è considerata il primo monastero databile in Europa. Contro la sua volontà gli elettori riuniti a Tours, clero e fedeli, lo eleggono Vescovo nel 371. Martino assolve le funzioni episcopali con autorità e prestigio, senza però abbandonare le scelte monacali. Si occupa dei prigionieri, dei condannati a morte, dei malati e dei morti, che guarisce e resuscita.
Al suo intervento anche i fenomeni naturali gli obbediscono. San Martino muore l’8 novembre 397 a Candes-Saint-Martin, dove si è recato per mettere pace fra il clero locale. Ai suoi funerali, che si celebrano l’11 novembre, assistono migliaia di monaci e monache. Martino divenne il santo francese per eccellenza, modello per i cristiani amanti della perfezione. Il suo culto si estese in tutta Europa, L’«apostolo delle Gallie», patrono dei sovrani di Francia, fu enormemente venerato dal popolo: in lui si associavano la generosità del cavaliere, la rinunzia ascetica e l’attività missionaria. La data dell’11 novembre è diventata una festa straordinaria in tutto l’Occidente, grazie alla sua popolare fama di santità e al numero notevole di cristiani che portavano il nome di Martino. Nel nord Italia, specialmente nelle aree agricole, fino a non molti anni fa tutti i contratti di lavoro ma anche di affitto, mezzadria, ecc. avevano inizio (e fine) l’11 novembre.
Per questo, scaduti i contratti, chi aveva una casa in uso la doveva lasciare libera proprio l’11 novembre e non era inusuale, in quei giorni, imbattersi in carri strapieni di ogni masserizia che si spostavano da un podere all’altro, facendo “San Martino”, nome popolare, proprio per questo motivo, del trasloco. Ancora oggi in molti dialetti e modi di dire del nord “fare San Martino” mantiene il significato di traslocare.
(Foto: Wikipedia).
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