Nacque in Linguadoca (Francia) da nobile famiglia, probabilmente nel 1189. Da giovane era dedito alla devozione, all’elemosina e alla carità. Fece voto di verginità e per evitare contatti con gli Albigesi si recò a Barcellona.
All’epoca, circa una metà della Penisola iberica era sotto il dominio musulmano, e diverse centinaia di cristiani venivano catturati e condotti in schiavitù durante gli scontri militari tra le due parti, oppure durante azioni di pirateria. Pietro Nolasco riscattò molti di questi schiavi impiegando il suo stesso patrimonio e quello che riceveva in offerta, coinvolgendo in quest’opera molte altre persone.
Aiutato anche da re Giacomo I e dal vescovo di Barcellona, fondò poi l’Ordine di santa Maria della Misericordia o della Mercede che aveva come scopo la liberazione e la redenzione degli schiavi. Adottò la regola agostiniana con un quarto voto, quello di offrirsi prigionieri al posto di un cristiano in pericolo di apostasia.
Così, ad Algeri, dove venivano portati coloro che erano catturati dai Saraceni durante le scorrerie, fu Pietro stesso ad offrirsi come ostaggio, soffrendo torture e prigionia. L’Ordine da lui fondato, dopo un secolo di vita, aveva già liberato 26.000 prigionieri.
La Chiesa cattolica lo venera come santo: la sua memoria era celebrata il 31 gennaio fino alla riforma del calendario generale romano del 1969, quando venne soppressa. Attualmente è commemorato nel martirologio romano il 6 maggio.
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