Dopo la scalata per 13 volte del passo Praderadego dello scorso agosto (vedi articolo), Valter Saccon, ciclista long distance di Farra di Soligo, assieme all’amico Andrea Muraro, ha percorso tutto il “perimetro” della Regione Veneto in bicicletta da sabato 30 maggio a lunedì 1° giugno.
Una faticaccia pazza e disperatissima o una bella sfida avventurosa? I numeri dell’originale impresa parlano chiaro: 3 giorni in sella ad una bici, 17 ore al giorno di pedalate, dalle Dolomiti al mare, visitando fiumi e laghi, per un totale di oltre 1.000 chilometri, 12 mila metri di dislivello e circa 46 ore pedalate.
“Un giro nato dal sentimento di amore e passione per il nostro territorio, per il nostro Veneto – raccontano i due protagonisti -. Uscivamo da un periodo difficile, non sapevamo se eravamo pronti fisicamente dopo settimane di quarantena, un viaggio duro e con tanti imprevisti, era difficile auto-organizzarsi e autogestirsi ma volevamo rendere omaggio ai luoghi più belli della nostra Regione“.
Valter Saccon entra nel dettaglio delle ragioni del viaggio: “Durante la quarantena ho percorso in lungo e in largo il Comune di Farra, poi, parlando con Andrea, che abita vicino a Bassano del Grappa, quasi per scherzo abbiamo iniziato a tracciare il percorso per progettare un viaggio, con relative tappe, rimanendo dentro la Regione, come ci ha chiesto Zaia”.
“Abbiamo predisposto tre tappe con partenza e arrivo a Fener, punto di ritrovo al confine tra Belluno e Treviso – continua Valter -. La prima tappa, partita sabato scorso alle 3 del mattino, ha attraversato le località montane più note del Veneto: i passi Duran, Staulanza, Falzarego, Tre Croci, poi Cortina, lago di Misurina, Tre Cime di Lavaredo (dove ha iniziato a nevicare ed era freddo), Auronzo, Longarone, lago di Santa Croce, Vittorio Veneto; infine arrivo a Portogruaro, per un totale di 380 chilometri, 17 ore e mezza di pedalata e un dislivello di 6.000 metri“.
“La seconda tappa, con partenza bagnata da Portogruaro, era tutta pianeggiante ma comunque faticosa a causa del vento e della continua pedalata da tenere, non avendo discesa per recuperare – prosegue Saccon -, e prevedeva il passaggio per il lungomare di Caorle-Jesolo, passando per Venezia, Chioggia e il lungo Po, al confine con l’Emilia-Romagna”.
“Siamo arrivati a Peschiera del Garda alle 22, percorrendo 385 chilometri, ossia 14 ore di pedalata e 600 metri di dislivello” prosegue il farrese.
“La terza tappa è ripartita all’alba di lunedì scorso da Peschiera del Garda costeggiando il lago, per poi proseguire lungo la salita di Fosse, che ci fa fatto attraversare la Lessinia – continua Saccon -. Siamo poi passati per Recoaro Terme, Valli del Pasubio, passo Xamo e risalita ed attraversata dell’altopiano di Asiago”.
“Poi giù a Feltre e arrivo a Fener alle 23 di lunedì scorso – conclude Valter Saccon -. Una tappa di 310 chilometri, 16 ore e 5.500 metri di dislivello“.
Un’impresa pazza e disperatissima, piena di emozioni impareggiabili, che Valter e Andrea non dimenticheranno mai.
(Fonte: Luca Nardi © Qdpnews.it).
(Foto: Per concessione di Valter Saccon).
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