Il football americano… a Pederobba, la storia dei Mexicans: “La nostra? Una famiglia”

In Italia lo sport più seguito è il calcio e ogni città, paese e, spesso, frazione ha la sua piccola o grande squadra di calcio per permettere a tanti appassionati di praticare questo sport così diffuso. Anche l’Alta Marca Trevigiana non è da meno ma è doveroso riconoscere che i sostenitori di alcuni sport minori, o comunque meno conosciuti, hanno la possibilità di coltivare in questo territorio le loro passioni sportive grazie ad un’offerta diversificata che copre svariate discipline sportive. Questo è il caso del football americano e della comunità di Pederobba che, grazie alla squadra dei Mexicans, è riuscita ad imporre il suo nome nello straordinario e poco conosciuto mondo del football americano in Italia.

Una bella storia nata quasi come un gioco tra alcuni amici uniti dalla comune passione per questo sport che, in seguito, si è tramutata nella possibilità di disputare delle gare ufficiali in competizioni riconosciute dalla Federazione Italiana di American Football. “La nostra realtà – ha spiegato uno dei dirigenti dei Mexicans, Riccardo Comaron – nasce come un gioco nel 2014 quando, insieme ad alcuni amici, ci allenavamo nel campetto della frazione di Covolo. L’avventura vera e propria inizia ufficialmente nel 2015 quando abbiamo deciso di contattare il coach Giuseppe Pulpito, che allenava a Castelfranco Veneto, che ci ha dato una mano ad entrare in contatto con la federazione”.

“Il primo campionato – prosegue Comaron – lo abbiamo disputato nel 2016 e posso dire che in questo sport, poco noto alla maggior parte della gente, è molto importante la tattica. Conta tanto quello che decidono gli allenatori ed è fondamentale la strategia, come nel gioco degli scacchi. Dal punto di vista umano è uno sport che permette ai membri della squadra di legare tantissimo perché è indispensabile una grande fiducia reciproca tra atleti, anche per evitare gli infortuni. Quest’anno giochiamo nella terza divisione della Federazione Italiana di American Football e, nel nostro girone, abbiamo come avversari le squadre di Trento, Verona e Vicenza”.

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“Tanti nostri atleti – conclude il dirigente dei Mexicans – provengono da esperienze in sport differenti e spesso ci raccontano che in nessun altro sport ci si sente parte di una famiglia come avviene nel football americano. Noi ci alleniamo 2 volte a settimana e tanti dei nostri ragazzi vanno anche in palestra. Tutto ciò, però, non deve indurre in errore perché in questo sport ci sono varietà di fisici differenti perché ogni ruolo ha bisogno della sua fisicità. Accogliamo a braccia aperte chiunque sia curioso di capire come funzioni questo sport che, durante le partite, cerchiamo di raccontare anche grazie alla telecronaca, spesso fondamentale per comprendere alcuni particolari del match”.


“Sono orgoglioso di essere uno dei dirigenti dei Mexicans – ha aggiunto il dirigente Mauro Gasparin – e ringrazio l’amministrazione comunale di Pederobba che ci ha sostenuto in questa avventura permettendo ai nostri atleti di allenarsi nello stadio più bello del paese. Giocare in uno stadio così bello è un valore aggiunto che ci riconoscono anche i nostri avversari”.

“La nostra rosa di giocatori – conclude Gasparin – comprende ragazzi che vanno dai 16 anni fino ad arrivare ad atleti di 40 anni. Il nostro attuale allenatore, Mirko Morgan, vine dal mondo del calcio e ha fatto tanti corsi per essere sempre più preparato ad allenare i nostri ragazzi. Mi sento di ringraziare i nostri sponsor e tutto il pubblico che ci è vicino durante le partite. Ricorderò sempre quando, nel match che abbiamo disputato a Novara, i nostri tifosi erano quasi più numerosi di quelli di una città molto più grande di Pederobba. Per tutti noi è un onore poter partecipare ad un campionato nazionale insieme a squadre che rappresentano grandi città”.

Assistendo ad una partita dei Mexicans, accomodandosi nei seggiolini della tribuna dello stadio di Onigo, si possono vivere delle forti emozioni facendosi coinvolgere dal tifo indiavolato dei tifosi, muniti di megafoni per incitare i loro eroi, e riflettendo sull’indiscussa capacità di una squadra di paese di regalare un piccolo sogno a chi crede nei valori dello sporte e nella sua capacità di offrire una vera possibilità di riscatto a chi non si tira indietro davanti ai sacrifici che spesso richiede.

(Fonte: Andrea Berton © Qdpnews.it).
(Foto: Qdpnews.it ® riproduzione riservata).
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