Margherita Lops, (Magy), di Falzé di Piave ha iniziato la sua attività nel Motosport all’età di 27 anni, a livello amatoriale, in Tunisia e Marocco, partecipando successivamente ad alcuni Rally in Romania e Bulgaria e nel 2014 e 2015 ha partecipato al Campionato Italiano di Cross Country Rally , vincendo la categoria femminile.
Nel 2016 ottiene il 2° posto in classe TH nel Campionato Italiano.
L’anno successivo passa alla categoria T2 e conquista il 3° posto veicoli di serie sempre in Campionato Italiano, vincendo alcune special stage. Nello stesso anno vince il 3° posto Trofeo Suzuki, prendendo parte all’Africa Ecorace in assistenza su camion 6×6 di Costel Casuneanu.
Attualmente corre con un Isuzu Dmax portando a termine tutte le gare.
Per chi pratica il mondo delle gare come lei c’è sempre un sogno nel cassetto: quello di partecipare in prima persona alla gara più dura e più importante al mondo, ci riferiamo alla Dakar che quest’anno per il primo anno approda in terra saudita, un territorio sconosciuto a tutti, che solo da poco ha aperto le porte al turismo.
Magy non teme l’avventura e nemmeno i 7000 km che l’attendono, vuole essere a fianco del suo compagno, il trevigiano Elvis Borsoi che partecipa alla gara con un Can-am Maveric navigato da Stefano Pelloni.
L’organizzazione della Dakar si rivela subito imponente e attenta a tutte le necessità degli iscritti, parliamo di una struttura ricettiva ambulante che ospita circa 5000 persone provenienti da 53 nazioni diverse, tutto passa sotto l’occhio vigile dello staff per offrire 24 ore su 24 vitto e alloggio, aree di parcheggio per i team e breafing tutte le sere, è una macchina operativa senza eguali. 23 quad, 47 ssv, 47 camion, 87 auto, 147 moto per un totale di 557 partecipanti e 351 veicoli, 5% in più dell’anno scorso.
Magy affronta tutte le tappe come pilota press a bordo di un Toyota equipaggiato con maggiolina, (la tenda da tetto), tutte le mattine parte in anticipo per raggiungere le coordinate gps comunicate dall’organizzazione, attraverso l’applicazione fornita dalla Dakar monitora continuamente il vari waypoint per seguire il Team e comunicare eventualmente all’assistenza ciò che succede nel percorso di gara.
“Sono tantissime le cose da dire – afferma “Magy” – ma riassumendo posso confermare che un esperienza così, vissuta con il mio fuoristrada e come pilota press è entusiasmante, ti da una grande carica, si respira proprio l’aria della vera competizione tra i team e allo stesso tempo una grande solidarietà e amicizia”.
“Qui, a parte il freddo pungente e la polvere – sottolinea – l’organizzazione è ottima e sempre presente, siamo costantemente informati di tutto ciò che succede nel percorso attraverso applicazioni dedicate, anche per chi si avvicina la prima volta alla Dakar come me, non trova difficoltà negli spostamenti“.
“Ho incontrato un popolo accogliente e felice di conoscerci – prosegue -. Per il nostro RT73Team è stata la prima Dakar e devo dire che la nostra naturale apprensione verso un avventura in un territorio sconosciuto a tutti, vissuta nei mesi precedenti la partenza, si è subito affievolita già dal primo giorno, ci siamo sentiti davvero in una grande famiglia, tra noi si è subito instaurato un rapporto di collaborazione fantastico, nonostante le poche ore di sonno, il freddo e gli interminabili tragitti”.
“L’Arabia – conclude – ci ha svelato paesaggi incredibimente belli mai visti, una storia e una cultura che meritano rispetto. Quest’anno ho potuto seguire la Dakar come press, ma se mi dovesse capitare di partecipare come pilota, non esiterei un istante”.
(Fonte e foto: Eventi 4×4).
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