Una due giorni che si è chiusa nel migliore dei modi per Vittorio Veneto e per il territorio. Una valorizzazione non indifferente in un momento di ripresa dal lockdown, certificando come i 600 atleti, che si sono dati battaglia in questo weekend all’insegna della sportività, abbiano reincarnato il vero spirito dello sport abbattendo qualsiasi barriera.
Dal lungo ai 150. Larissa Iapichino (Firenze Marathon) regala la sorpresa Nella seconda giornata del 1° meeting nazionale Atl-Etica – memorial prof. Ivo Merlo, andato in scena ieri, domenica 5 luglio, a Vittorio Veneto.
Dopo il 6.57 ottenuto ieri nel lungo, la campionessa europea under 20, figlia di Fiona May e Gianni Iapichino, ha deciso di presentarsi al via anche nei 150. Per lei solo un lontano precedente sulla distanza: un 19”15 realizzato nel 2016 a Campi Bisenzio, quand’era ancora cadetta. Con la coetanea Elisa Visentin (Atl. Biotekna Marcon) come riferimento più vicino in corsia, la Iapichino ha corso in 18”36, mentre la vittoria è andata alla sprinter veneziana con 18”09.
“Non mi aspettavo nulla di particolare – spiega Larissa -. C’era solo il desiderio di effettuare un test di velocità su una distanza per me quasi completamente nuova, perché ora, a partire da Savona, mi attendono tre gare consecutive di lungo. Il weekend è stato comunque positivo”.
Giovani in evidenza anche nei 400 ostacoli dove l’azzurrino delle prove multiple Dario Dester (Cremona Sportiva Atl. Arvedi) ha demolito il personale, correndo praticamente in solitaria in 51”88, dopo che ieri era progredito anche nell’asta (4.90). Sara Zabarino (Acsi Italia Atletica) si è imposta nel giavellotto con 51.85, precedendo la padovana Luisa Sinigaglia (Bracco Atletica) e la rientrante bellunese Paola Padovan (Carabinieri), finite nell’ordine con la stessa misura (49.66).
La tricolore Elisa Molinarolo (Atl. Riviera del Brenta) è salita nell’asta sino a quota 4.10, prima di sbagliare per tre volte a 4.21. Sui 400 metri si migliora la promessa Alessandra Bonora (Atl. Rodengo Saiano) al personale di 54”70 davanti a Irene Baldessari (Esercito, 55”75). Nell’alto si impone la junior Rebecca Mihalescul (Atl. Brescia 1950 Metallurgica San Marco) con 1.73 al terzo tentativo per avere la meglio sull’allieva Greta Brugnolo (Atl. Riviera del Brenta) che sale a 1.71 e aggiunge cinque centimetri al suo primato.
La seconda giornata di gare vittoriesi si era aperta, in mattinata, con la bella volata di Edoardo Scotti. Il ventenne dei Carabinieri, oro europeo juniores dei 400 metri nel 2019, ha firmato il record personale nei 200 con 21”28 (+0.2), migliorandosi di quasi tre decimi rispetto al 21”56 realizzato tre anni fa. Netto il successo nei confronti del 18enne veneziano Federico Guglielmi (Atl. Biotekna Marcon), argento in 21”64, mentre al terzo posto ha chiuso, in 21”85, Daniele Corsa (Folgore Brindisi).
“Una prova discreta – ha commentato Scotti – mi aspettavo un risultato cronometrico migliore, ma mi sono sentito i quadricipiti pesanti. Non sono partito troppo sicuro, perché nel riscaldamento ho avuto qualche problema con i blocchi. La pista però è buona. Il prossimo impegno sarà a Savona il 16 luglio, dove correrò i 400. Sono venuto a Vittorio Veneto perché stiamo lavorando sulla velocità e questi 200 torneranno utili alla causa. Quest’anno punto a diventare più veloce. Farò qualche gara all’estero e cercherò di arrivare pronto all’appuntamento clou, i campionati italiani di Padova di fine agosto”.
All’ultimo tentativo, la padovana è atterrata a 13.10 (-0.8), solo cinque centimetri in meno del personale outdoor. È il suo ritorno oltre i 13 metri dopo gli ampi progressi dell’inverno in cui è balzata sul record italiano under 20 indoor (13.65). Nel martello, 71.82 del campione nazionale Marco Lingua (asd Marco Lingua 4ever).
“Il lockdown? Per me non è cambiato molto – commenta il 42enne piemontese -. Sono ormai 18 anni che mi alleno da solo, in un campo vicino a casa che mi ha prestato mio zio. Però le gare mi sono mancate. Se sono contento della misura di oggi? Non proprio. Mi aspettavo un paio di metri in più, qualcosa attorno ai 74. Ma tra il viaggio e la stanchezza, ci può stare. Per questa stagione punto a conquistare il 14° titolo italiano e ad arrivare a 75 metri. L’Olimpiade? Inizialmente la notizia del rinvio non l’ho presa troppo bene, ma poi ho pensato che, visto come stavo fisicamente, avere un anno in più a disposizione poteva essere un vantaggio, anche se non sarà facile fare il minimo di 77.50. L’importante è che si possa gareggiare, perché mi sa che a Parigi 2024 arriverei con il bastone”.
Ancora due gare, quattro in totale nel weekend, per la tricolore delle prove multiple Sveva Gerevini (Cremona Sportiva Atl. Arvedi) che si è aggiudicata i 200 con 24”64 (-0.8) e nel pomeriggio è giunta sesta nel giavellotto con 39.04. Sulla distanza spuria dei 200 ostacoli, affermazione in 23”84 (-0.7) di Matteo Beria (Atl. Vicentina).
Per Atl-Etica, società organizzatrice del meeting, va così in archivio un weekend da incorniciare. Una scommessa vinta, su cui si è soffermato anche il presidente del Comitato regionale della Fidal, Christian Zovico: “Siamo particolarmente orgogliosi che il Veneto sia stato notevole protagonista della ripresa agonistica dell’atletica, in linea con un territorio che nella lotta al Covid ha saputo brillare molto. Ringrazio gli organizzatori di Atl-Etica e il Gruppo Giudici Gare, che ha dato un contributo decisivo.
Le attenzioni vanno ora proiettate ai primi Assoluti post-emergenza di Padova, senza dimenticare il passaggio per Vicenza la prossima settimana col Meeting F.lli Brazzale. Un Veneto unito per l’atletica italiana”. Presente alla seconda giornate di gare anche il vicepresidente vicario della Fidal, Vincenzo Parrinello.
Un evento che si è concluso dunque nel migliore dei modi tra colpi di scena e passione e soprattutto una ripartenza per il mondo dell’atletica e dello sport del territorio come ha spiegato anche l’assessore regionale Elena Donazzan presente alla manifestazione: “Coraggio, determinazione e consapevolezza: queste le proprietà dello sport, perché ora più che mai può essere d’aiuto per ripartire e per riappropriarsi della quotidianità e normalità – commenta Donazzan -. Questo vale soprattutto per i ragazzi, chiusi in casa per parecchie settimane durante il lockdown e la cui salute, fisica e mentale, oggi ha sicuramente bisogno della migliore medicina in circolazione: la pratica sportiva e la sana competizione”.
(Fonte: Luca Collatuzzo © Qdpnews.it).
(Foto: ATL-Etica).
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